Le ere
della
paleontologia
Il mondo dei viventi
viene oggi suddiviso in cinque regni: Procarioti o Monere (Batteri e Alghe
azzurre o Canoficee; con il sottoregno degli Archeobatteri e degli Eubatteri);
Eucarioti (Eumiceti e Alghe rosse);
Protisti (Protozoi, Ficomiceti e Alghe); Piante; Animali.
E' in uso anche
questa suddivisione: REGNO: animale, RAMO: vertebrati, CLASSE: mammiferi,
ORDINE: carnivori, FAMIGLIA: es. felini, GENERE: gatto, SPECIE: gatto domestico,
VARIETA': gatto soriano, siamese, ecc..
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ERA
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PERIODO
& EPOCA
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LIMITE CRONOLOGICO
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COMPARSA FORME VIVENTI
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Quaternario
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Oleocene
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10.000
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Pleistocene
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1.600.000
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uomo
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CENOZOICO
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Pliocene
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5.200.000
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Miocene
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26.000.000
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mammiferi
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Terziario
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Oligocene
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37.000.000
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erbivori e
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Eocene
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54.000.000
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carnivori
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Paleocene
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65.000.000
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Cretaceo
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136.000.000
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primati, piante con
fiori
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MESOZOICO
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Giurassico
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195.000.000
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uccelli,
dinosauri
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Triassico
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225.000.000
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mammiferi
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Permiano
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280.000.000
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Carbonifero
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345.000.000
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rettili, foreste
di felci
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PALEOZOICO
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Devoniano
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395.000.000
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anfibi, insetti
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Siluriano
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430.000.000
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piante vascolari
terrestri
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Ordoviciano
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500.000.000
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pesci,
cordati
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Cambriano
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570.000.000
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molluschi,
trilobiti
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PRECAMBRIANO
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700.000.000
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alghe
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1.200.000.000
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cellule
eucariote
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3.800.000.000
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cellule
procariote
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4.650.000.000
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FORMAZIONE DELLA TERRA
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Organismi
persistenti “fossili viventi”
I Procarioti sono i primissimi organismi unicellulari comparsi sulla terra 3,8
miliardi di anni fa, relativamente non molto dopo il raffreddamento della crosta
terrestre datato ai 4 miliardi di anni circa. La cellula è molto piccola, senza organuli, con un solo
cromosoma anulare formato da DNA non legato a molecole di proteine basiche, con
eventuali plasmidi, cioè da anelli di DNA molto più piccoli dell'anello del
cromosoma, che possono fondersi e separarsi nuovamente dall'unico cromosoma. Il
contenuto in DNA non supera i sei milioni di coppie di basi. Non esiste nei
procarioti divisione tra nucleo e citoplasma. Circa 3,8 miliardi di
anni fa i Procarioti presentavano la stessa identica struttura che hanno ancora
oggi.
Il fenomeno della preesistenza delle specie lungo i milioni di anni non è
affatto ristretto, ma ampio.
Esempi classici sono
il Brachiopode lingula dell'Ordoviciano e il Cefalopode Nautilus che risulta
invariato dal Triassico, lo si riteneva estinto fino al 1829, quando ne venne
scoperto un esemplare. Le Spugne sono persistenti nelle loro realtà da un
miliardo di anni. Molti molluschi sono gli stessi da 500-400 milioni di anni. Lo
scorpione da 400 milioni di anni. I pesci Dipnoi da 350 milioni di anni.
Esistono poi organismi, che pur mutatati, mantengono le caratteristiche
primitive del loro gruppo. Così è per l'Opossum, mammifero marsupiale,
strettamente affine ai suoi parenti del Cretaceo. Il Limulo, un Artropoide,
ancora praticamente identico ai sui parenti fossili del Giurassico. Anche gli
Squali, comparsi nel Devoniano, circa 400 milioni di anni fa, sono mutati molto
poco nel corso del tempo geologico, e ancora oggi ne esistono moltissime specie.
Non mancano fossili
viventi tra i vegetali, come il genere Gingko (Gimnosperma) comparso nel
Giurassico e pervenuto ai giorni nostri con l'unica specie Gingko biloba senza
modificazioni sostanziali. Il censimento degli organismi persistenti non è
affatto concluso. Ad esempio, nel 1938 alle foci del Chalumna in Sud Africa
venne pescato un pesce (Latimeria chalumnae), lungo 1,50 m del peso di 57 kg.
Quel pesce aveva le caratteristiche dei Crossopterigi Celacantiformi, a pinne
muscolose, apparsi durante l'era Paleozoica, 400 milioni di anni fa. Si riteneva
che si fossero estinti al tempo dell'estinzione dei dinosauri.
Il salto tra Procarioti ed Eucarioti: un
fatto notevolissimo
Circa 1-1,2 (i dati non possono essere rigidi) miliardi di anni fa si registrò su tutta la terra il fenomeno della comparsa degli Eucarioti. Il termine “eucariote” deriva dalla fusione di due termini greci: "eu", vero e "carion", nucleo. La caratteristica principale di questo tipo di cellule è quella di avere un nucleo ben definito e isolato dal resto della cellula tramite l'involucro nucleare. Le cellule eucariote hanno dimensioni dell'ordine di poche decine di µm. Sono delimitate dalla membrana cellulare. Nel citoplasma sono posti gli organuli cellulari, delimitati da membrane. Il DNA è legato a molecole proteiche basiche, gli istoni, con un maggior numero di nucleotidi che nei Procarioti. I cromosomi non sono più anulari, ma bastoncellari. Oltre al nucleo, si hanno mitocondri, il reticolo endoplasmatico, l'apparato del Golgi, i lisosomi, i ribosomi, le fibre proteiche costituenti il citoscheletro. Le cellule eucariote si possono dividere per mitosi o per meiosi (solo quelle diploidi).
Le cellule eucarioti apparvero in breve tempo su tutta la terra, confrontando come i procarioti - ancora persistono - risalgono a un 4 miliardi di anni fa. Un tempo immane quello dei procarioti utile per la produzione di ossigeno con il quale venne cambiata la composizione dell’atmosfera terrestre.
L'ipotesi della Simbiogenesi, trova quì una netta sconfitta. Infatti, il Procariote più avvicinabile a un Eucariote di
oggi, per dare corpo alla Simbiogenesi, è stato rinvenuto in sorgenti idrotermali sottomarine (5000 m,); si tratta del Lokiarchaeum. Il punto è che non esiste traccia di organismi intermedi, e dovrebbero esserci a livello di fossili e di viventi. L’ipotesi della Simbiogenesi non spiega la mancanza di forme intermedie. Infatti, essa postula delle fagocitazioni casuali, le quali si succedono
serialmente, con lunghi tempi per la traduzione dei simbionti a organelli. Dunque di necessità vanno postulate forme intermedie, che poi non ci sono.
Aggiornato il 31 gennaio 2021
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