
Cocaina

Questa sostanza si sta
molto diffondendo in sostituzione dell'eroina.
Il tipo
che la consuma non è solo il ragazzo difficile, disadattato, ma il soggetto in
carriera di 25/30 anni, rampante, superefficiente, con notti da sballo; poi il
crollo progressivo.
Si estrae dalla foglia dell’arbusto di Erythroxylon coca per
lo più coltivato nell’America Latina. Dalle foglie di questa pianta si ottiene
la Cocaina cloridrato (cocaina HCL, il sale cloridrato della cocaina),
spacciata in diversi gradi di purezza.
Viene preparata sotto forma di
polvere bianca, che viene diluita e si assume per via endonasale (sniffing),
più raramente per via endovenosa (combinata con l'eroina, speedball),
intramuscolare e sottocutanea; è disponibile anche per essere fumata (smoking).
Il “crack” apparve nel
1981 in California, per poi diffondersi in Europa. Si produce partendo dalla
cocaina-cloridrato giungendo a cristalli puri di “cocaina base”, che
vengono frantumati; si ha che ogni grammo può produrre sei dosi di crak.
La “cocaina a base libera”
si produce partendo dalla cocaina-HCL, differisce solo dai modi di manifattura.
La cocaina agisce sul sistema
nervoso centrale con una azione sui neuroni dopaminergici del sistema
mesolimbico. La cocaina potenzia la concentrazione di dopamina provocando
euforia, aumento dell’attività mentale riferita all'attenzione e
concentrazione, distacco dalla realtà, diminuzione della percezione di
affaticamento, aumento della soglia del dolore, del sonno, della fame,
desiderio di parlare e muoversi molto, aumento del desiderio sessuale.
Dal punto di vista fisico
l'assunzione di cocaina provoca ipertensione anche grave da contrazione dei
vasi sanguigni, dilatazione delle pupille ovvero midriasi, aumento della temperatura corporea, aritmie
cardiache, collasso cardiocircolatorio, gastriti, nausea, vomito, inappetenza,
aumento dell'attività muscolare, tremori, cefalee, sudorazioni, brividi,
ritenzione urinaria, e intestinale. Col prolungarsi dell’assunzione la cocaina provoca depressioni, ansia,
irritabilità, insonnia, psicosi,
perdita di peso, riduzione della libido, e
dopo tre anni di sniffing
a ritmi frequenti, in un drammatico crescendo, si hanno ulcerazioni della mucosa nasale,
perforazione del setto nasale, del palato, delle labbra, dello scheletro del
naso.
La tossicità può provocare allucinazioni
uditive, visive e sensitive, ansia: non si riconoscono i colori, le distanze; i
soggetti non riescono a valutare la pericolosità delle azioni che compiono.
La carenza di sostanza provoca
depressione, ansia, difficoltà a dormire, anoressia, stanchezza, tremori,
voglia di consumare nuovamente. Si
possono avere atti di violenza verbale e fisica; come tutti i consumatori di
sostanze che hanno dipendenza possono essere pericolosi a sé e agli altri,
spesso commettono atti criminosi per
procurarsi la droga; la gravità delle azioni può variare in base alla quantità
di sostanza adoperata.
Il sovradosaggio o overdose
provoca: midriasi, ansia, agitazione, reazioni di panico, confusione mentale
aumento della pressione arteriosa e frequenza cardiaca, aritmie o angina, fino
ad arrivare all'infarto del miocardio, contratture muscolari dolorose; inoltre
può portare a morte per arresto cardiaco, a convulsioni, a paralisi muscolare e
respiratoria.
La cocaina, metabolizzata in
breve dalle colinesterasi epatiche e plasmatiche, provoca una forte dipendenza
psichica; per ottenere l’effetto desiderato necessita di dosi sempre maggiori.
L'azione della cocaina viene rafforzata se associata ad altre sostanze: es.
alcool. Il consumatore pur di provare le sensazioni iniziali arriva a delle
abbuffate (binges), che portano il soggetto in stato di alterazione per
due o tre giorni nei quali non dorme, non si nutre, cadendo sempre più la sua
euforia iniziale, sempre più agitato e aggressivo; raggiunge un crollo
psicofisico che lo porta al torpore, all'apatia , a stati psicotici.
Il recupero dei consumatori di
cocaina è difficile se il consumo si protrae da molto tempo o comunque oltre
l'anno.
Oppiacei

Gli oppiacei sono sostanze
estratte dalla capsula ancora verde della pianta del papavero sonnifero (Papaver
somniferum o Papaver setigerum): fornisce un lattice che viene essiccato.
I principali elementi attivi
sono: la morfina, la narcotina o noscapina, la papaverina,
la tebaina. Le droghe più conosciute sono l'eroina e la morfina.
La morfina viene usata in
farmacologia come potente antidolorifico; la sua vendita per uso farmacologico
curativo è autorizzata con limitazioni e controlli. La morfina provoca un
piacevole stato euforico; l’uso prolungato porta ad assuefazione, e dipendenza
fisica, con crisi di astinenza. Con il prolungarsi dell'assunzione la morfina
provoca danni molto gravi quali modificazione della personalità, decadimento
fisico, dimagramento, calo dell’attività lavorativa.
Dalla morfina viene ottenuta l’eroina,
che non viene utilizzata a scopo curativo. Si trova sotto forma di polvere
solitamente bianca con odore acetico.
L’assunzione (la sostanza è solubile in acqua), avviene per via endovenosa o
intramuscolare, ma può anche essere introdotta nell’organismo per via
endonasale (snigging). L’effetto è immediato. È la droga più pericolosa
che esista per la velocità con cui provoca assuefazione, tolleranza, dipendenza
fisica e psichica molto forte. Già dalle prime assunzioni per cui il consumatore è costretto, per avere
i benefici sperati, di ricorrere a dosi e quantità sempre più elevate e
frequenti. L’assunzione provoca distacco dalla realtà, senso di euforia, di
potenza; scompaiono le ansie e i dolori e provoca l’illusione di miglioramento
della capacità intellettiva. L'eroina viene associata anche con cocaina o altre
sostanze (speedball).
Nel tempo il beneficio scompare
e rimane la sgradevole dipendenza
fisica con i sintomi che la caratterizzano: disturbi digestivi (nausea, vomito
incoercibile, violenti dolori addominali), stipsi ostinata, sudorazione profusa
per alterazione del sistema termoregolatore, miosi, ipotensione, diminuzione
della frequenza respiratoria, alterazioni di tutte le funzioni ormonali con
conseguenti possibili amenorree, diminuzione della libido, difficoltà o
impotenza, impossibilità di adattarsi a fattori stressanti, alterazioni del
sistema immunitario e conseguente diminuzione delle difese fisiche, difficoltà
o impossibilità di alimentarsi quindi si arriva ad una disidratazione anche
grave che può portare al coma e alla morte per arresto cardiaco. L'assunzione
facilita il commettere atti di violenza verbale o di fatto. L'infelice
consumatore è indotto a procurarsi droga in ogni modo e considera la droga il
suo bisogno primario rispetto a tutte le necessità della sua persona.
L’assenza della droga provoca
nell’organismo una sofferenza fisica a partire da poche ore ed aumenta progressivamente al distanziarsi dall’ultima
somministrazione e a seconda della quantità e della frequenza di assunzione della
sostanza. La carenza provoca angoscia, ansia e terrore di non potersi procurare
la sostanza, depressione o iperattività, che in alcuni casi può essere confusa
con l'insorgenza di malattie mentali.
La crisi da astinenza ha una
durata limitata (48-72 ore), ed una volta cessata spontaneamente non lascia
danni fisici di per sé, permane però la forte dipendenza psichica.
A volte il tossicomane corre
il pericolo di acquistare dai
trafficanti droga tagliata con sostanze a basso costo ed a alto rischio anche
di morte.
Devastante ancora di più è l’Eroina
killer, che è eroina tagliata con fentanyl
(potente sedativo), un oppiode sintetico 100 volte più potente della
morfina appartenente alla classe delle fenilpiperidine. Anche una piccola
dose può provocare l’arresto cardiaco. Nella costa orientale degli Stati
Uniti si contano già almeno 80 morti.
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