Le droghe pesanti

Alcool etilico

 

Nonostante che non sia classificato tra le droghe, l'alcool è una vera propria droga. Tuttavia va notato che l’uso modesto di alcool ha un effetto benefico sull’organismo, in quanto produce “il colesterolo buono” che ha riflessi positivi sul sistema cardiocircolatorio.

Il problema dell'alcool sta diventando sempre più vasto. La media europea dell'iniziazione all'alcool è sui 14 anni, ma in Italia scende tra gli 11 e i 12 anni.

La dipendenza da alcool, che si registra negli stati di abuso, necessita di una quantità sempre maggiore di sostanza per avere l'effetto desiderato. La mancanza di sostanza provoca crisi di astinenza, che si manifesta con tremori, movimenti scoordinati, deambulazione instabile, deficit di vigilanza, della memoria, stato confusionale, ansia, allucinazioni, amnesie, malattie gastrointestinali, malattie epatiche, denutrizione dovuta a cattivo assorbimento alimentare o ad insorgente anoressia, aumento della pressione arteriosa, cardiopatie, disturbi neuro-psichiatrici acuti e cronici; a livello cerebrale, con il prolungarsi dell’uso viene compromessa  la corteccia cerebrale e si verifica degenerazione cerebrale. I consumatori di sostanze alcoliche, non essendo in grado di controllare le proprie azioni per l’effetto delle stesse, diventano soggetti a rischio per sé e per gli altri; possono commettere atti violenti e/o reati. Numerosi sono gli incidenti stradali a causa di perdita di cognizione e controllo delle proprie azioni; frequenti sono i suicidi e gli omicidi.

La crisi di astinenza può portare al delirium tremens, che, se non trattato, può portare a morte per collasso cardiocircolatorio.

La disintossicazione dall’alcolismo è possibile. Il trattamento più indicato è quello psicologico con colloqui  personalizzati o di gruppo; si possono usare farmaci, di solito sostanze ansiolitiche; oppure si possono  utilizzare sostanze, che assunte in associazione con l’alcool, provocano un forte disgusto.  

Anche chi abusa saltuariamente dell’alcool è nella prospettiva degli stessi rischi rivolti a sé e agli altri.

 

Anfetamine

 

Sono sostanze che hanno come sostanza primordiale l'anfetamina, sintetizzata per la prima volta nel 1887. Da essa si produce la fenileilamina; e quindi la metossiamfetamina, la mtilendiossimetamfetamina, e molte altre sostanze.

Agiscono sul sistema nervoso centrale, aumentando la produzione di serotonina e di dopamina.

Le anfetamine hanno un impiego farmacologico come stimolanti: eccesso di faticabilità, sonnolenza.

L'abuso delle anfetamine dopo l'aumentata produzione di serotonina, provoca l'effetto opposto, cioè rallenta la produzione normale di serotonina. Gli effetti sono un senso di liberazione emozionale, accresciuto senso di sé, incremento della performance (doping), di rottura delle difficoltà relazionali.

Le anfetamine hanno un elevato grado di neurotossicità, il cui uso prolungato produce la degenerazione irreversibile dei neuroni. Quando le cellule “bruciate” ricrescono si hanno neuroni non funzionali. Si raggiungono condizioni assimilabili a condizioni di epilessia e al Parkinson

Nell’intossicazione acuta si ha irrequietezza, tremori, insonnia, stordimento, allucinazioni, panico, vomito, nausea, diarrea, sindrome neurovegetativa con sensazioni di caldo, freddo, ipertensione o ipotensione arteriosa, cefalea, dolori anginosi, collasso cardiocircolatorio, lipotimie, anoressia ecc., nonché comportamenti aggressivi e violenti, pericolosi a se stessi e agli altri, fino al suicidio e all'omicidio. L’eccesso di dosaggio può portare a morte.

Negli stati di abuso, la non assunzione della sostanza può provocare sonnolenza, stanchezza, disturbi legati alla mancata ingestione di cibo e riposo, paranoia, isolamento, violenza, depressione che può indurre anche al suicidio, gravi malattie  degenerative con  danni  gravi a carico del cervello.

La dipendenza dalle amfetamine è psicologica.

 

Allucinogeni: LSD

 

Gli allucinogeni possono essere sostanze  naturali o  di sintesi che agiscono sul sistema nervoso centrale. Si possono assumere per via iniettiva, ingeriti, oppure fumati. 

L’allucinogeno più potente è L.S.D. Proviene dalla Claviceps purpureadela segale, un fungo che cresce sulla segalao altre graminacee. A partire dalla Claviceps, per sintesi, si ottiene la dietilamide dell'acido lisergico: LDS. 

LDS ha un'azione antagonista sui recettori della serotonina, e un'azione agonistica sui recettori della triptamina e la dopomina.

E' una droga allucinogena, stupefacente, che agisce sul sistema nervoso producendo una stato di “viaggio”, un senso di separazione corporea. Provoca alterazioni psicosensoriali, disturbi a carico della sfera visiva, uditiva, sensoriale, con percezioni esagerate, tremori, nausea,  ipo  e/o  ipertensione arteriosa, malessere generale;  ma soprattutto inibisce la percezione del pericolo, quindi i soggetti possono diventare pericolosi a sé e agli altri. Molti sono gli incidenti stradali ascritti all'assunzione di LDS.

Non esistono descrizioni di dipendenza fisica e conseguente crisi di astinenza. Si ha dipendenza psicologica. L’effetto insorge dopo 30 minuti circa dall’assunzione e scompare gradatamente, lasciando uno stordimento. Gli effetti di un'assunzione di LDS rimangono per circa 12 ore, con il rischio di “terror trips”, cioè “viaggi” spiacevoli e terrificanti. Il “viaggio” può essere risperimentato anche anni dopo l'ultima assunzione (flashbacks). Si ha poi incapacità di adesione alla realtà, che conduce all'idea di poteri superiori, come poter volare, ecc.