
Cosa sono le droghe?
Per definizione
dell’O.M.S. (Organizzazione mondiale sanità), è droga qualsiasi sostanza
che introdotta nell’organismo vivente può modificare una o più funzioni.
Sono definite droghe leggere o droghe pesanti, in
riferimento agli effetti che provocano sull’organismo umano e alla loro
pericolosità. La pericolosità è inerente alla rapidità con cui dà dipendenza e
alla gravità dei danni prodotti conseguenti all’assunzione. Il termine di droga
leggera o pesante è improprio in quanto tutte attivano meccanismi intracerebrali.
Può interferire sull’effetto
della droga, la quantità consumata, il modo di assorbimento e le eventuali
associazioni, fattori che producono
conseguenze ed effetti diversi, in quanto si possono assumere sostanze che
provocano minimi danni se assunte in piccole quantità, se invece si abusa nel
consumo possono provocare gravi conseguenze (per esempio gli alcolici) .
L’azione delle sostanze d’abuso
può essere rinforzata con l’associazione di altre sostanze.
Il quadro delle
tossicodipendenze ultimamente si è allargato anche all'uso di nuove sostanze
(alcune di uso medico): sostanze ansiolitiche, tranquillanti, antidepressive,
sedative, anestetiche, solventi, tabacco, alcool che non sono considerate dalla
legge droghe, ma il cui consumo errato può creare gravi problematiche fisiche,
sociali, giudiziarie, con risvolti di spesa sociale elevati.
La tossicodipendenza:
fenomeno in diffusione
La tossicodipendenza è un
fenomeno in diffusione crescente e pone problemi molto gravi: di salute e di
ordine psicologico, sociale, morale e
di disadattamento in generale.
Coloro che iniziano l’uso di
droghe in maggioranza sono giovani e spesso adolescenti, e le ripercussioni
sociali che l’uso di queste sostanze arreca sono esponenziali nel tempo.
Vi sono proposte di legalizzare
le droghe cosiddette “leggere” in quanto c’è chi sostiene che non provocano
dipendenza e/o effetti secondari sull’organismo; gli oppositori di
questa proposta sostengono che dal momento che sono chiamate droghe, se pur col
termine leggere, è bene non sottovalutare l’azione che esse provocano, poiché
la liberalizzazione dell’uso delle stesse è molto pericolosa, in quanto è
dimostrato che i consumatori di droghe leggere (es. marijuana) arrivano poi a far uso di droghe pesanti; inoltre le
cosiddette “droghe leggere” (derivati della canapa indiana: marijuana,
hashish) hanno una permanenza nel circolo sanguigno maggiore di quelle
pesanti e ciò produce danni.
Tra i motivi che inducono la
persona all’uso di droga è
riscontrabile un profondo disagio di chi non
si sente amato, stimato, valorizzato, abbandonato. In crisi di autostima
vede tutto in un quadro pessimistico, non ha speranza per il futuro, e tenta di
fuggire il presente con la droga.
Il fenomeno della dipendenza da
una singola sostanza sta diminuendo ed emerge invece la politossicomania, cioè
la dipendenza multipla da più droghe.
Cause della dipendenza
Il motivo più accreditato tra le
cause per cui i giovani si avvicinano alla droga è da imputare per buona parte
dei casi alla famiglia. Sono in genere famiglie con disagi sociali, segnate dalla separazione della
coppia; gli impegni lavorativi che comportano assenze dei genitori sempre più
frequenti, con la conseguente sottovalutazione dell’importanza primaria del
ruolo educativo ed affettivo nei confronti dei figli; vi sono poi la decadenza dei valori morali e la
sopravvalutazione dei beni materiali,
con conseguente adesione a stili di vita improntati al consumismo sempre più
oscuro. In questi casi di vuoto affettivo, la droga ha presa sul giovane
proponendosi come una via capace si sottrarlo al vuoto in cui vive.
Ma va detto che se anche i
genitori forniscono un modello educativo sbagliato o poco incisivo,
derivante dalla crisi educativa in
atto, è comunque più valido rispetto ai modelli educativi forniti dagli
istituti alternativi alla famiglia. Questo è stato dimostrato anche da recenti
studi.
La scuola ha un ruolo
fondamentale sugli adolescenti, che deve creare un clima sereno, di fiducia e
di incoraggiamento.
Importante è trasmettere il valore
della vita, che va apprezzata con tutte le difficoltà e i
suoi limiti, affrontando gli ostacoli che si presentano e non fuggendo da essi, estraniandosi dalla realtà.
Ci si avvicina alla droga anche
per curiosità tipica del giovane o per
voler provare la novità senza calcolarne le conseguenze, oppure perché sospinti
dal gruppo, dal quale non ci si vuole sentire esclusi. Gruppo che diventa
alternativo alla solitudine subita dall’assenteismo dei grandi, e che perciò
nutre la voglia della trasgressione, come ribellione allo status dei
grandi.
Altra origine del consumo della
droga è il volere tutto e subito, senza
sacrifici, e se non è cosi la vita può non meritare di essere vissuta;
quindi tanto vale sprofondare nella droga. In questi casi viene coinvolto il
sesso che separato dall'amore instaura insoddisfazione ed ossessione. La deriva
sessuale produce una personalità che non riesce a trovare più appagamenti nella
vita psicofisica reale e perciò entra nell'illusorio della droga.
Va aggiunta come causa del
consumo di droghe anche l’immigrazione, con le implicazioni di disorientamento,
di perdita della consapevolezza del valore di sé, di disoccupazione, di disagio
economico.
Ben presto il giovane si accorge
che in queste sostanze non trova la
sicurezza e la soddisfazione che voleva, anzi sperimenta di aver peggiorato la sua situazione, ma la droga è
anche un fenomeno di gruppo, costituito contro il mondo dei grandi, potente e
nello stesso tempo assente. La droga diventa il segno della complicità del gruppo,
il segno della sua protesta, la fonte della sua illusoria liberazione, per cui
lasciare la droga è anche lasciare il gruppo, cosa difficile perché si presenta
come il cadere nell'insignificanza e nella solitudine, nonché nella condanna
del gruppo. Una forte vita comunitaria in una parrocchia, nei gruppi, è
elemento essenziale di lotta contro la droga
Droga e ricerca
religiosa
La droga si innesta nella
ricerca religiosa, che è innata nell'uomo. La religione viene così concepita
come un sentire, un provare emozioni, sensazioni: il cammino della fede, della
carità, della speranza nel concreto del quotidiano con tutte le sue difficoltà
viene scartato. Si dà la preferenza alla New Age, la
vaga religione delle emozioni, che è una vera porta aperta alla droga; molti
gruppi New Age la usano e la diffondono. In tal modo si giunge allo
pseudomisticismo. Droga e pseudomisticismo sono drammaticamente coniugabili.
La differenza tra la
mistica cristiana e queste manifestazioni è segnata da un procedere in
direzioni opposte: l'una di vita, l'altra di morte.
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