DALLA COLLANA DIMENSIONI SPIRITUALI – IV/V
TESTIMONIANZA E MESSAGGIO DI SANTA VERONICA GIULIANI
ATTI DEL CONGRESSO INTERNAZIONALE DI STUDI SU
SANTA VERONICA GIULIANI.
Roma, Pontificio Ateneo Antonianum, 27 – 31 Ottobre 1982 –
A cura di Lazaro Iriarte OFM Cap.
Volume 1 – Editrice Laurentianum – GRA. Km. 68,800, Roma, 1983
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Veronica, nata a Mercatello nelle Marche nel 1660, a
diciassette anni entrò nel monastero delle Cappuccine di Città di Castello (Perugia). Passò la sua vita nella preghiera e nella penitenza per portare
anime a Dio. Segnata dal dono delle stimmate fu infiammata da un grandissimo
amore per Cristo Crocifisso. Raccontò
le sue esperienze mistiche in un voluminoso “Diario”, che scrisse per
obbedienza al suo confessore. Morì nel 1727, e fu canonizzata da Gregorio XVI.
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LA VITA DI UNIONE CON MARIA
ALLA LUCE DEL “DIARIO”
Padre Paolo Berti, OFM Capp. Bologna
Nel
convegno di studi su S. Veronica Giuliani, tenuto a Città di Castello nel 1978,
il promotore, mons. Cesare Pagani, allora vescovo di quella diocesi, poneva a
premessa dei lavori l’invito ad accostarsi all’opera di S. Veronica nello
spirito di un dialogo: “un dialogo diretto e pertinente su lei e su noi,
sulla sua e nostra vita, sulla sua e nostra esperienza”.
Tali
parole, rinnovate nel 1981 in occasione dell’incontro annuale celebrativo della
Santa, mi hanno invitato a offrire sul tema mariano un contributo, che è atteso
in quella linea culturale che gli scritti di S. Veronica promuovono.
Tali
scritti, infatti, sono fecondi di stimoli di vita interiore per il lettore, per
il fatto che l’asse del Diario è costituito dalla vita sacramentale e lo
straordinario mistico vi si rivela confluente ed emergente.
I
giudizi sono infatti in riferimento alla Confessione, gli sponsali alla
Comunione, le stimmatizzazioni con la Passione, le operazioni sul cuore con la
Comunione e la Passione e, quindi, con la realtà sacrificale della Messa. Pure
le esperienze mistiche dei riposi sul grembo di Maria, della Comunione fatta
per mano di Maria, dei baci di pace, non sono estranee al lettore, perché
inviti preziosi a consegnarsi alla Madre, che vuole comunicare sé ai suoi
figli.
E’
notificazione immediata del Diario che i punti generali per cogliere
l’itinerario di S. Veronica sono i seguenti: Maria è colei alla quale bisogna
rivolgersi per avere un’intensa unione con Cristo, e che l’imitazione di Cristo
vuole l’orientamento alla sua Passione, per completarla nella limpida
consapevolezza che Dio è offeso dai peccati ed esige, nella comunicazione del
suo infinito amore, riparazione.
1 Maria nello sviluppo spirituale di Veronica
La prima esperienza di
Veronica è all’età di 3 o 4 anni, nel giardino di casa, quando venne attratta
dal divin Bambino che le era apparso tra i fiori, per poi sparire repentinamente
dopo averle detto: “Io sono il vero fiore” (D I,2). Veronica cominciò
così ripetute visite alle immagini di Maria col Bambino, presenti nella
sua casa, rivolgendo insistenti domande a Maria di avere il Bambinello tra le
braccia.
All’età
di 7 anni ebbe poi inizio un intenso amore per la Passione e la partecipazione
ad essa.
Questi
punti, veri A e Ω di S. Veronica, sono così posti fin dagli inizi del suo
cammino, in attesa di essere sviluppati.
Così
l’andare a Maria per avere il Bambinello diventerà ben presto non soltanto
l’incontro con la “Madre di Gesù”, ma con la propria Madre. A pag. 136
del primo volume dell’edizione di Oreste Fiorucci, nell’ambito della prima
relazione di S. Veronica, si ha la descrizione di uno sponsale che rivela bene
questo sviluppo. Lo sponsale è uno dei primi vissuti dalla Santa.
“Rivolto
alla Beata Vergine disse: Questa è mia sposa: a voi viene a essere vostra
figlia. Ve la consegno, acciò ella mi sia fedele ed operante alle operazioni mie
che voglio operare in lei”.
E’
dunque alla Beata Vergine gloriosa che Veronica viene affidata quale figlia;
tuttavia in custodia “per sempre” verrà data all’Addolorata e sarà, la
figlia, la novizia, la professa di Maria Addolorata.
“In
quell’istante, io vidi uscire dalle sue piaghe SS.me cinque raggi risplendenti;
e tutti vennero alla volta mia… Tosto fui ferita, quelle fiamme di nuovo
ritornarono in raggi risplendenti; e li vidi posare nelle mani e piedi e
costato del Crocefisso. Il Signore mi confermò per sua sposa; mi consegnò alla
sua Madre, mi dedicò, per sempre, sotto la sua custodia” (D I,897).
Ogni
evento della vita di Veronica è toccato dalla presenza di Maria. Nei giudizi
Maria è presente in favore di Veronica che a Lei si rivolge nel dolore delle
colpe, messe a nudo da rigorose elencazioni dei doni ricevuti e delle mancanze
commesse, in una confidenza che non disarma, anche se Maria si presenta
all’imputata con un iniziale volto severo. La Madre le rivelerà poi che quel
volto severo era solo per farle toccare vertici di pentimento (D IV, 325).
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