Da "Finestrelle di Teologia": vedi Bacheca
 
 

(CCC 365): “L’unità dell’anima e del corpo è così profonda che si deve considerare l’anima come la “forma” del corpo; ciò significa che grazie all’anima spirituale il corpo composto di materia è un corpo umano vivente”.

Nel corpo è presente l’anima razionale, ma poiché il corpo vive per la presenza dell’anima si può giungere a dire che è l’anima che contiene il corpo. L’anima non tocca il corpo in termini quantitativi - l’anima non è materia -, ma lo tocca con contatto di virtù, e lo informa.

L’anima non muove le membra del corpo, ma è la condizione necessaria perché il corpo umano sia quello che è, cioè un corpo umano vivente. Senza l’anima l’uomo è cadavere. Certo poi la volontà muove le membra del corpo attraverso le risorse motorie del corpo stesso.

L’anima informa il corpo fin tanto che esso è biologicamente attivo: quando questa condizione cessa (malattia con esito infausto, incidente mortale, uccisione) l’anima si separa dal corpo e si ha la morte.

L’anima non preesiste al corpo, ma è creata immediatamente da Dio, quando l’uomo e la donna mettono in essere l’embrione.

Nell’uomo vi è una sola anima, la quale ha le potenze vegetative, sensitive, l’intelletto e la volontà.

L’anima si trova in tutto il corpo. L’anima essendo la “forma” del corpo è tutta in tutto il corpo. Le sue potenze vegetative e sensitive si applicano nelle varie realtà dell’essere corporeo. Le potenze vegetative e sensitive si attuano in concomitanza con il corpo, non indipendentemente dal corpo (Es. virtù visiva, uditiva, ecc.)

(CCC 365): “Lo spirito e la materia, nell’uomo, non sono due nature congiunte, ma la loro unione forma un’unica natura”. Le operazioni spirituali dell’anima, benché dipendano – ovviamente – dalla percezione dei sensi, procedono dall’anima sola. La dipendenza delle operazioni spirituali dalla percezione dei sensi non è così intrinseca, ma puramente estrinseca: l’anima razionale infatti conosce le cose nella loro natura universale, i sensi invece no. Ora, l’operazione di cogliere le cose nella loro natura universale deriva dall’anima, che è una sostanza spirituale, e quindi incorruttibile. Il fatto che, nella vita presente, il nostro intelletto non possa conoscere direttamente le sostanze spirituali non fornisce alcun argomento ai negatori dell’esistenza dell’anima: l’esistenza dell’anima è dimostrabile razionalmente.

La Scrittura, con chiarezza inequivocabile, presenta l’esistenza dell’anima.

Va detto che l’idea della reincarnazione delle anime è solo un fatto religioso connesso ad una concezione di purificazione (Karma), ma non ha alcun fondamento in ciò che l’uomo percepisce di se stesso: l’uomo non è una individualità dentro un corpo sostituibile, ma è una unità individua costituita di anima e corpo.

La Bibbia afferma una sola esistenza (Eb 9,27): “Gli uomini muoiono una sola volta”.