Ardipithecus kadabba

 

    

 

Kadabba” significa nella lingua Afar “antenato primordiale”. I fossili vennero ritrovati tra il 1997 - 2001 nel sito di Asa Koma (“Collina Rossa”) nella media valle del fiume Awash da un'equipe guidata dall'archeologo etiope Yohannes Haile-Selassie dell'Università di Berkeley, California. I fossili comprendono una mandibola con alcuni denti, frammenti di osso del braccio, ossa di un dito. Nel 2002 nello stesso sito si trovò una mascella con sei denti. Tutti questi reperti appartenevano ad almeno cinque individui diversi. La datazione dello strato del rinvenimento fu fissata, in base alla valutazione del materiale vulcanico presente nelle vicinanze (metodo Argo-Argo), a 5,54-5,77 milioni di anni fa, cioè 2 milioni di anni prima di Ardipithecus ramidus rinvenuto nella stessa area alla data di 4,5 milioni di anni fa.

Ardipithecus kadabba secondo alcune deduzioni poteva avere una camminata bipede, restando nettamente idoneo all'arrampicata e quindi alla sosta sugli alberi. Ardipithecus kadabba aveva una conformazione che lo avvicinava nettamente alle scimmie, con denti canini pronunciati. La corporatura è stimata come quella di un moderno scimpanzé.Si pensa che Ardipithecus kadabba sia una sottospecie di Ardipithecus ramidus. Yohannes Haile-Selassie è contrario a questa lettura per il fatto che Kadabba è più antico di Ramidus e quindi ne fa una specie distinta, ma non bisogna arroccarsi sulle date degli strati di ritrovamento dal momento che si possiedono solo fortunati ritrovamenti, e non dei tutto esaurienti. Yohannes Haile-Selassie afferma pure che i denti di Ardipithecus kadabba, Orrorin tugenensis e Sahelanthropus tchadensis indicherebbero che i tre fossili appartengono ad una medesima specie, ma tale analisi ha trovato numerose obiezioni, anche considerando che circa Sahelanthropus tchadensis sarebbe da escludere il bipedismo.