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(2,1-12) |
Le nozze di Cana
2
1 Il terzo
giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di
Gesù.
2
Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
3
Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: “Non hanno vino”.
4
E Gesù le rispose: “Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia
ora”.
5
Sua madre disse ai servitori: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”.
6
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei
Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri.
7 E Gesù
disse loro: “Riempite d’acqua le anfore”; e le riempirono fino all’orlo.
8
Disse loro di nuovo: “Ora prendetene e portatene a colui che dirige il
banchetto”. Ed essi gliene portarono.9 Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il
banchetto - il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i
servitori che avevano preso l’acqua - chiamò lo sposo
10 e gli
disse: “Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è
già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il
vino buono finora”.
11
Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli
manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
12
Dopo questo fatto scese a Cafàrnao, insieme a sua madre, ai suoi
fratelli e ai suoi discepoli. Là rimasero pochi giorni.
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"Il terzo giorno", va inteso dopo la chiamata di Filippo di Betsaida di Galilea e di
Natanaele di Cana di Galilea.
Cana di Galilea era ilvillaggio dove abitava Natanele (Gv 21,2). E' comunemente indicato con
l'attuale Kafr Kanna a 6 ½ km da Nazaret direzione nord/est. Ma può
essere identificata con Khirbet Qana, a circa 13 km a nord di Nazaret.
Gesù fu invitato alle nozze e c'era anche Maria, probabile parente degli
sposi. Con Gesù anche i discepoli che egli aveva
chiamato al suo seguito.
Il banchetto procedeva bene fin tanto che mancò il vino, e Maria se ne
accorse prima di altri e lo segnalò a Gesù con queste brevi parole dette
sottovoce, con tutta probabilità, per non creare disagio nel banchetto:
“Non
hanno più vino". La risposta di Gesù ci fa intendere che Maria non faceva una
semplice osservazione, ma qualcosa di molto di più e che avrebbe
completamente lanciato Gesù nella vita pubblica anticipandone l'ora:"Donna,
che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora”.
Maria sa di essere esaudita ed è felice perché sa che il miracolo
porterà a credere in Gesù, lo Sposo divino, e a rinnovare il banchetto
di una gioia mai vista: "Qualsiasi
cosa vi dica, fatela"
"Vi
erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei,
contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri”. Si noti che
le anfore erano vuote, il che vuol dire che le
preoccupazioni rituali dei convitati erano quel giorno sospese. Oppure
le anfore sarebbero state riempite al termine del banchetto nuziale per
purificarsi, ma non è detto. Certo che quando Gesù chiese ai servi di
riempire le anfore
i servi intesero che Gesù voleva ovviare a una infrazione delle
consuetudini giudaiche.
“Ora
prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto”.
Questo ordine dovette suonare strano, perché era portare acqua lustrale
al direttore del banchetto; era creare
un rimprovero clamoroso. Ma subito i servividero che non c'era più acqua, ma vino. Il banchetto diventa
nuovo, non perché ora si avrà ancora vino e vino buono, ma perché si è
avvertita la potenza di Dio, lo Sposo promesso dai profeti è presente.
Tanto era il vino, per cui poi la purificazione
rituale non poté più esserci: chi poteva vuotare le giare piene di tanto
vino, specie quando si era “già bevuto molto” ? Ma la purificazione
passò attraverso l'adesione a Gesù. “Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù;
egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui”.
I discepoli “credettero in lui”, non solo
per la testimonianza di Giovanni, ma perché avevano visto quel segno
della divinità di Gesù. La fede
dei discepoli doveva però ancora crescere. Doveva diventare realtà che, partendo dalla
testimonianza di Giovanni e dei miracoli e dalle parole di Gesù, si
doveva radicare sempre più nel loro cuore sotto l'azione dello Spirito
Santo, per essere fondamento profondo dell'unione con Dio, e così
fortezza contro gli attacchi del mondo (Cf. Mt 16,15; Mc 8,29; Lc 9,20; 22,31;
24,41; Gv 11,14).
Gesù restò al banchetto dopo il miracolo? No. Ora il centro
dell'attenzione doveva di nuovo spostarsi sui due sposi,
ma ora tutto era diverso.
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