Commento
La tradizione presenta questo salmo come scritto da Davide mentre era nella spelonca di Adullàm (1Sam 21,1-22,1). Effettivamente il salmo presenta un uomo nell'angoscia più profonda, con lo spirito che gli viene meno. Il cammino della sua vita è insidiato come da un laccio nascosto pronto a scattare alla minima mossa imprudente. E' braccato e solo Dio sa quale sarà la via d'uscita. La sua vita è paralizzata come dentro un carcere. Non ha nessuno a sua difesa, proprio come Davide nella caverna di Adullàm. Egli tuttavia sa che quando sarà cessato l'incubo della persecuzione sarà riconosciuto nella sua autorità: “i giusti mi faranno corona”. Davide, unto re da Samuele, ha la missione di soppiantare Saul sul trono di Israele, senza colpirlo, senza ucciderlo, altrimenti non avrebbe unificato attorno a sé Israele, poiché sarebbe stato giudicato un usurpatore. La fine della persecuzione coinciderà con la morte di Saul per mano dei Filistei. Davide allora arriverà alla regalità su Giuda e poi alla regalità su tutto Israele. La strada di Davide è quella di ogni cristiano, che deve portare avanti la sua missione senza mai creare delle divisioni per sua colpa. I nostri persecutori sono innanzitutto i demoni (Cf. Ef 6,12). Anche a noi, in cielo, i giusti ci faranno corona, poiché tutti faranno corona ad uno, come ognuno farà corona insieme agli altri per ognuno. Sarà la comunione dei santi nel suo compimento glorioso in cielo. |