Canto delle salite. Di Salomone |
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Se il Signore
non costruisce la casa,
invano si affaticano i costruttori.
Se il Signore non vigila sulla città,
invano veglia la sentinella.
Invano vi alzate di buon mattino
e tardi andate a riposare,
voi che mangiate un pane di fatica:
al suo prediletto egli lo darà nel sonno.
Ecco, eredità del Signore sono i figli,
è sua ricompensa il frutto del grembo.
Come frecce in mano a un guerriero
sono i figli avuti in giovinezza.
Beato l'uomo che ne ha piena la faretra:
non dovrà vergognarsi quando verrà alla porta
a trattare con i propri nemici. |
Commento
Il
salmo ammonisce che senza il Signore non è possibile la sicurezza e il
benessere: “Se
il Signore non costruisce...”.
Si costruiscono case, le mura delle città sono custodite da armati, ferve il
lavoro nei campi, ma manca un vivo orientamento a Dio.
Si lavora intensamente, con affanno, per avere ricchezza, ma Dio ne darebbe
senza tutto quell'affannarsi, se si fosse uniti a lui: “Al
suo prediletto egli lo darà nel sonno”.
L'affanno per la ricchezza porta a diminuire il tempo dato ai figli per
formarli. Essi sono dono di Dio, e perciò dono che va amato, rispettato,
accudito, fatto fiorire. “I
figli avuti in giovinezza”
il padre li può formare, unitamente alla madre, con tutto se stesso, con la
piena vivacità delle sue forze, e si troverà ad essere giovane coi figli
giovani, senza pesante salto d'età.
L'avara soluzione di diminuirne il numero dei figli non solo va contro
l'interesse di una comunità (Il salmo guarda alla ripopolazione della
Palestina dopo il ritorno dall'esilio a Babilonia), ma anche contro quello
individuale; infatti i numerosi figli avuti nella giovinezza sono poi la
sicurezza del padre: “Non
dovrà vergognarsi quando verrà alla porta a trattare con i propri nemici”.
I “propri
nemici”
non potranno sgretolarne il morale facendolo sentire solo, senza appoggio, e
chi lo attacca non potrà rimproveralo di non avere saputo dare vigore,
forza, ideale, ai propri figli.
Il salmo a noi uomini del terzo millennio ci dice che i figli sono dono di
Dio, sono un talento che va fatto fruttificare con ogni cura. I figli non
basta vestirli, scaldarli, nutrirli e mandarli a scuola, per poi
parcheggiarli davanti al televisore e ai giochi. E non ci si può sentire a
posto di fonte ai figli adolescenti per aver dato loro una buona cifretta
da spendere con gli amici, secondo disegni liberamente elaborati tra di
loro.
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