Commento
Questo salmo è unito dalle versioni (LXX, Volgata, Siriaca, ecc.) al successivo 113 B, ma erroneamente. Nel testo ebraico è presentato correttamente come un salmo distinto. Il salmo presenta in un unico quadro la liberazione dall'Egitto e l'elezione di Israele a suo santuario e suo dominio. Il salmo parla di Giuda perché era la tribù depositaria della promessa del futuro dominatore delle genti (Gn 49,10). “Il mare vide e si ritrasse, il Giordano si volse indietro”, “vedendo” la presenza di Dio, condottiero del suo popolo. “Le montagne saltellarono come arieti, le colline come agnelli di un gregge”, di fronte alla presenza di Dio. E' l'evento della teofania sul Sinai (Es 19,18; Gdc 5,5). Questa memoria presenta come il terremoto ebbe ripercussioni in un ampio territorio. Il salmista, che fa memoria dei grandi eventi di Israele, si immagina presente e interroga il mare, il Giordano e i monti, sul perché del loro fuggire del loro tremare. La risposta il salmista l'ha già messa in campo ed è che hanno “visto” Dio e obbedito alla sua potenza irresistibile. Dunque, “Trema, o terra, davanti al Signore”, perché Dio è re di tutta la terra ed è il condottiero di Giacobbe, cioè di Israele. Cristo è il capo della Chiesa, il suo re, colui che la conduce e sostiene con il suo Spirito. “Trema, o terra”, perché di fronte a Cristo nulla può resistere; e sempre darà vigore alla Chiesa nel deserto del mondo, perché può mutare “la rupe in un lago, la roccia in sorgenti d'acqua”. |