Commento
Questo salmo per il suo essere un salmo imprecatorio non ha parte nella recitazione cristiana. Il salmo presenta un uomo ferito nell'intimo del cuore, oggetto di vessazioni mentre sta pregando e perché sta pregando: “In cambio del mio amore mi muovono accuse, io invece sono in preghiera”. Si era affidato ad uno che sembrava promettere aiuto nelle sventure che aveva, ma invece si è rivelato uno spietato, uno senza misericordia. L'empio saturo di iniquità, ha coinvolto molti contro l'inerme, e con violenza gli “rendono male per bene”. Il salmista perseguitato chiede che l'odio non trionfi su di lui. Egli così reagisce invocando su colui che ha ordito la congiura la vendetta divina (Cf. Ger 11,20; 18,19s; Ps 5,11) sulla base della legge del taglione. Le imprecazioni del salmista chiedono che quell'uomo pieno di odio, sperimenti le cose che egli vuole operare contro di lui. L'empio vuole condurre l'innocente in tribunale perché vi soccomba; così il salmista invoca che un empio accusi l'empio in un tribunale e ne esca condannato. L'empio ha voluto metterlo alla miseria stritolandolo nell'usura; allora Dio faccia sì che “L'usuraio divori tutti i suoi averi e gli estranei saccheggino il frutto delle sue fatiche”. L'empio progettava di annientare la sua discendenza; allora Dio non dia tregua alla sua discendenza. Il salmista presenta il perché di queste imprecazioni: “Perché non si è ricordato di usare clemenza e ha perseguitato un uomo povero e misero, con il cuore affranto, per farlo morire". La maledizione, che l'empio ha voluto per lui, “ricada su di lui”. E mentre lui e la sua cerchia maledicono, il salmista invoca su di sé la benedizione di Dio: "Essi maledicano pure, ma tu benedici! Insorgano, ma siano svergognati e il tuo servo sia nella gioia. Si coprano d'infamia i miei accusatori, siano avvolti di vergogna come di un mantello". Il salmo si conclude con la speranza di essere liberato. La vendetta del Signore verrà, ma avrà nome Gesù Cristo, il quale darà vigore al perseguitato, che non maledirà più l'avversario. L'empio non potrà più portare il giusto all'esasperazione, poiché il giusto avrà la consolazione che procede dall'esempio di Cristo e dall'azione dello Spirito Santo. L'empio potrà ancora colpirlo, metterlo a morte, ma non potrà estinguere la luce della sua giustizia, non potrà fiaccare il suo cuore, estinguere il suo amore; ed egli sarà vincente, il suo esempio sarà luce tonificante, e la sua preghiera di intercessione per i suoi persecutori estenderà la Chiesa. E ci sarà un tribunale finale nel quale il giusto trionferà nella gloria, mentre l'empio, che avrà rifiutato l'amore, combattuto l'amore, sarà inabissato nell'inferno, dove non c'è che odio. |