Commento
Il salmista si può configurare come un pio Giudeo rimasto in Palestina al tempo della deportazione a Babilonia. La città di Gerusalemme e il tempio sono distrutti e sono già passati anni. Il pio Giudeo ricorda con dolore le feste passate considerando la situazione che si è abbattuta su Israele: “Ripenso ai giorni passati, ricordo gli anni lontani. Un canto nella notte mi ritorna nel cuore: medito e il mio spirito si va interrogando”. Egli è esposto a giorni d’angoscia quando le bande dei predoni fanno razzie nei vigneti, nei campi, nei greggi: “Nel giorno della mia angoscia io cerco il Signore, nella notte le mie mani sono tese e non si stancano; l'anima mia rifiuta di calmarsi”. Il salmista sostiene il tormento di interrogativi laceranti che esprime tuttavia senza cedimento nella fede: “Forse il Signore ci respingerà per sempre, non sarà più benevolo con noi?…”. Egli avverte acutamente l’abbandono di Dio e ne prova tormento: “E ho detto: <Questo è il mio tormento: è mutata la destra dell’Altissimo>”. Il salmista tuttavia non cede, continua ad avere fede in Dio, e considera le opere salvifiche da lui fatte per Israele: “Ti videro le acque, o Dio, ti videro le acque e ne furono sconvolte; sussultarono anche gli abissi”; parole queste che si riferiscono alle acque dell’Egitto diventate rosso sangue, e al mar Rosso che si aprì per lasciare passare Israele. “Le nubi rovesciavano acqua,scoppiava il tuono nel cielo…”; parole che si riferiscono probabilmente alla tempesta che investì l’esercito Egizio, costringendolo a ritornare indietro verso il mar Rosso, dopo che l’aveva anche lui attraversato inseguendo Israele. Si legge infatti (Es 14,25-27): “Frenò le ruote dei loro carri (ndr. nella melma prodotta dalla tempesta), così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero: <Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli Egiziani!> (…). Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del mattino, tornò al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano contro”. “Sul mare la tua via (…) ma le tue orme non furono riconosciute”; Dio condusse il suo popolo per una via impossibile e, poiché le acque ritornarono quiete come prima, inevitabilmente non restò traccia del suo passaggio. |