Commento
Il salmo venne scritto dopo l'invasione di Sennàcherib (701). Una parte degli armati d’Israele riuscì a sfuggire all’esercito assiro, come rivela il salmo: “Hai dato un segnale a quelli che ti temono, perché fuggano lontano dagli archi”. A ciò si aggiunse il ritiro precipitoso di Sennacherib dall'assedio di Gerusalemme (2Re19,35). Questa situazione fu vista come la possibilità di una futura riscossa. Il salmista presenta un oracolo di vittoria probabilmente pronunciato nel santuario di Silo (Gs 18,1; Giud 18,31; 21,19; Ps 77,60). Quella decisione Dio non poteva averla ritirata: “Con Dio noi faremo prodezze: egli calpesterà i nostri nemici”. L’intero territorio della Palestina viene presentato con la citazione di alcune località: Sichem nella Cisgiordania; la valle di Succot nella Transgiordania; Gàlaad e Manasse avevano i loro territori nella Transgiordania; Efraim era al centro della Palestina; Giuda al sud; Moab era adiacente al mar Morto, e alla Transgiordania; l’Idumea (Edom) confinava con Giuda; i Filistei occupavano la zona costiera del Mar Mediterraneo. Gettare i sandali su di un territorio era il segno della sua presa di possesso (Cf. Dt 25,9; Rt 4,7). “La città fortificata” è la capitale di Edom, Bozra, l’attuale Busceira, a circa 40 km a sud del mar Morto. Anche oggi capita di vivere momenti nei quali il mondo avanza imponendo le sue vedute, le sue negazioni della verità; ma nessuno può lasciasi andare allo scoraggiamento, poiché Dio è fedele alla sua Chiesa e le dà continua forza per annunciare il Vangelo. |