Al maestro del
coro. Su “Colomba dei terebinti lontani”. Di Davide. Miktam. Quando i
Filistei lo tenevano prigioniero a Gat |
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Pietà di me, o Dio, perché un uomo
mi perseguita,
un aggressore tutto il giorno mi opprime.
Tutto il giorno mi perseguitano i miei nemici,
numerosi sono quelli che dall'alto mi combattono.
Nell'ora della paura
io in te confido.
In Dio, di cui lodo la parola,
in Dio confido, non avrò timore:
che cosa potrà farmi un essere di carne?
Travisano tutto il giorno le mie parole,
ogni loro progetto su di me è per il male.
Congiurano, tendono insidie,
spiano i miei passi, per attentare alla mia vita.
Ripagali per tanta cattiveria!
Nella tua ira abbatti i popoli, o Dio.
I passi del mio vagare tu li hai contati,
nel tuo otre raccogli le mie lacrime:
non sono forse scritte nel tuo libro?
Allora si ritireranno i miei nemici,
nel giorno in cui ti avrò invocato;
questo io so: che Dio è per me.
In Dio, di cui lodo la parola,
nel Signore, di cui lodo la parola,
in Dio confido, non avrò timore:
che cosa potrà farmi un uomo?
Manterrò, o Dio, i voti che ti ho fatto
ti renderò azioni di grazie,
perché hai liberato la mia vita dalla morte,
i miei piedi dalla caduta,
per camminare davanti a Dio
nella luce dei viventi. |
Commento
Il giusto che il salmo presenta si rivolge a Dio
chiedendo ripetutamente pietà. Egli sente gravare su di sé la mano degli
empi e gli pare che Dio lo abbia lasciato a se stesso. Egli è al limite
delle forze, ma non cessa di confidare in Dio. Egli sa che Dio è fedele e le
sue parole non mutano: “Lodo la parola”.
L’attacco
alla sua persona è astuto poiché per diffamarlo e rendere vana la sua
testimonianza sulla parola di Dio travisano le sue parole. Essi coinvolgono
la gente fino a creare contese sulla parola di Dio. Gli empi tendono insidie
al giusto del salmo per accusarlo con le sue stesse parole, e osservano i
suoi orari, i suoi percorsi, per giungere a prenderlo e ucciderlo. Per
questo il giusto del salmo è costretto a nascondersi, a vagare di qua e di
là. Tutto ciò rende profonda la sua fede in Dio; egli è convinto di Dio.
Egli ha fatto dei voti e ora, a salvezza ottenuta, propone di assolverli in
un ardente rendimento di grazie, e non in una semplice esecuzione formale.
Egli riconosce che tutto è stato un cammino di purificazione: “Per
camminare davanti a Dio nella luce dei viventi”.
La “luce
dei viventi”
è la parola di Dio. Essa, nel suo vertice più alto, é Cristo stesso, parola
suprema.
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