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Di
Davide. Quando fuggiva davanti al figlio Assalonne
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Signore, quanti
sono i miei avversari!
Molti contro di me insorgono.
Molti dicono della mia vita:
“Per lui non c'è salvezza in Dio!”.
Ma tu sei mio scudo, Signore,
sei la mia gloria e tieni alta la mia testa.
A gran voce grido al Signore
ed egli mi risponde dalla sua santa montagna.
Io mi corico, mi addormento e mi risveglio:
il Signore mi sostiene.
Non temo la folla numerosa
che intorno a me si è accampata.
Sorgi, Signore! Salvami, Dio mio!
Tu hai colpito alla mascella tutti i miei nemici,
hai spezzato i denti dei malvagi.
La salvezza viene dal Signore:
sul tuo popolo la tua benedizione.
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Commento
L’orante del salmo
si trova di fronte ad una congiura contro di lui. I suoi numerosi avversari si
sono organizzati in unità e sono diventati stabilmente suoi nemici: “la
folla numerosa che intorno a me si è accampata”.
Essi, addirittura, credono di aver Dio dalla loro parte, tanto che dicono: “Per
lui non c'è salvezza in Dio!”. Ma
l’orante non cessa la sua invocazione, la sua fiducia in Dio. Diffamato trova in
Dio la sua forza, il suo coraggio di reggere, tanto che può dire che Dio stesso
è la sua gloria e tutta la ragione per cui può sollevare con dignità il suo
capo.
Il suo monte santo è Sion con il tempio. E’ il luogo dove venne innalzato
l’altare del sacrificio di Cristo: la croce; il luogo dove venne eretto il trono
di Cristo: la croce; il luogo dove venne elevata la cattedra di Cristo: la
croce. Dal monte Sion parla Cristo col suo sacrificio.
Il monte santo con il tempio è una figura (Cf. Eb 8,2; 9,1; 9,11)
del santuario celeste nel quale Cristo è entrato, ma per il cristiano è pure
ogni altare dove si celebra l’Eucaristica, ogni Tabernacolo dove si ha la
medesima presenza. Cristo, salito al cielo, ma nello stesso tempo realmente
presente sotto le specie del pane e del vino. La recita del salmo ci pone così
nel raggio luminosissimo dell’Eucaristia, e nella tensione verso la gloria del
cielo.
L’orante rafforzato da Dio è sereno e pur nelle difficoltà sperimenta il
conservarsi del sonno; e anche sperimenta l’essere sveglio, pronto, al mattino,
senza rimanere sgomento di fronte alla moltitudine dei suoi avversari.
Egli continua a pregare, e vede il soccorso di Dio e lo canta. “Tu
hai colpito alla mascella tutti i miei nemici, hai spezzato i denti dei malvagi.”,
dice, rilevando la disfatta umiliante e totale dei suoi avversari.
Infine esprime la sua fede, a se stesso e a tutti: “La
salvezza viene dal Signore:sul tuo popolo la tua benedizione.”.
Dio ha benedetto il suo popolo e gli è fedele. Dio non mancherà mai di sostenere
la Chiesa.
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