Salmo 115  (116B) Rendimento di grazie nel tempo

 

 

Ho creduto anche quando dicevo:
“Sono troppo infelice”.

Ho detto con sgomento:
“Ogni uomo è bugiardo”.

Che cosa renderò al Signore
per tutti i benefici che mi ha fatto?

Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.

Adempirò i miei voti al Signore,
davanti a tutto il suo popolo.

Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.

Ti prego, Signore, perché sono tuo servo;
io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.

A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.

Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo,
negli atri della casa del Signore,
in mezzo a te, Gerusalemme.

Alleluia.

 

Commento

 

Il salmista ha provato momenti di sgomento di fronte agli inganni degli uomini durante un periodo di dolore, ma sa che “Agli occhi del Signore è preziosa la morte dei suoi fedeli”; cioè l’ora della morte dei fedeli è nelle mani di Dio e non degli uomini, lui decide il come, l’ora e il dove.

Egli è servo del Signore, poiché ne osserva la Legge e ne diffonde la grandezza. Ora è libero - “hai spezzato le mie catene” -, ma è nato in schiavitù: “Figlio della tua schiava”, dove nella schiava va vista la comunità di Gerusalemme deportata.

Come risposta di ringraziamento il salmista offrirà, una volta ricostruito il Tempio a Gerusalemme, “un sacrificio di ringraziamento", davanti a tutto il popolo, testimoniando così pubblicamente la sua fede nel Signore.

Una parte delle vittime sacrificate spettava all'offerente, che la consumava in un convito coi famigliari, gli amici, i poveri (Cf. Ps 21,27). Durante il convito l'offerente prendeva una coppa di vino presentandola al Signore e poi ne beveva lui e tutti gli altri: “Alzerò il calice della salvezza”.

Il calice della salvezza”, nel sensus plenior è quello eucaristico.