|
|
|
|
I Cappuccini fecero ingresso a Rimini nel 1571 stabilendosiin un terreno di proprietà degli Eremiti di san Girolamo, alle falde del Colle Covignano. La presenza francescana sul Colle Covignano risaliva al 1396 con i Frati Minori Conventuali. Nel 1416 i Conventuali vennero sostituiti con i Frati Minori Osservanti.
L'area dove sorse l'insediamento cappuccino era denominata “Monte degli altari”, in riferimento ad antichi luoghi di culti pagani. I Cappuccini restarono al Monte degli altari per 38 anni. Le difficili condizioni di sussistenza del luogo consigliarono i Cappuccini di erigere, nel 1604, un convento nell'area delLazzaretto di Rimini, situato dove anticamente sorgeva il sontuosoanfiteatro romano. LL'anfiteatro romano sorgeva isolato sul lido marino. Era diforma ellittica con gli assi rispettivamente di 117,7 e 88 metri. Inseguito l’anfiteatro venne utilizzato, con le arcate esternechiuse, come fortificazione a difesa delle invasioni barbariche.Accanto all'anfiteatro scorreva il torrente Ausa, che dal monte Titano scendeva non distante dall'arco di Augusto, altro grande monumento romano di Rimini, insieme al ponte di Tiberio sul Marecchia. L’Ausa sfociava in mare all'altezza dell'attuale piazza Kennedy. Ora il torrente è stato deviato nel fiume Marecchia, che inantico si chiamava Ariminun, da cui il nome di Rimini. L'anfiteatro romano divenne poi una cava di pietre e infine se nepersero le tracce. I primi scavi per ritrovarne i resti avvenneronel 1843-44.
I Cappuccini entrarono nel nuovo convento del Lazzaretto nel 1609.
|
|
|
|
La peste era sempre incombente. Nel 1600 l'epidemia dilagatain tutta l'Europa risparmiò Rimini, ma non la Romagna dove restarono qua e là focolai endemici. Nel 1628-29 una grave carestia colpì la Romagna e la peste giunse a Rimini l'anno dopo provenendo da Imola. Il Lazzaretto cominciò ad operare a pieno regime e non mancarono ai Cappuccini occasioni di eroismo nell'assistenza agli appestati. Il Lazzaretto agli inizi del 700 aveva praticamente esaurito la sua attività, e nel convento dei Cappuccini venne costituito uno studentato di teologia e anche, per breve tempo, uno di retorica.
Le conquiste napoleoniche, con le leggi di riduzione delle case religiose, fecero sì che i Cappuccini lasciassero il convento del Lazzaretto disperdendosi nel territorio. Due frati trovarono sistemazione come addetti al ministero parrocchiale della chiesa di san Giovanni Battista.
Ritornati a Rimini nel 1816, i Cappuccini si stabilirono presso la chiesa della “Colonnella”, già dei terziari francescani regolari. La chiesa e il convento sorgevano al km 1,8 della Flaminia, direzione Riccione.
Nel 1855 la regione venne colpita dal colera e i Cappuccinisi offrirono subito per l'assistenza spirituale dei colpiti dal morbo.
Cinque anni dopo le truppe piemontesi occuparono il convento della “Colonnella”, cosicché i frati si dovettero sistemare alla meglio in una ristretta zona dello stesso. Era una prima avvisaglia della soppressione degli Ordini religiosi che venne ordinata nel1866 dal costituito Regno d'Italia. Il convento venne sequestrato e i religiosi ancora dovettero cercare provvisorie sistemazioni. Rimasero alla “Colonnella” due frati a custodia della chiesa. Nel fabbricato del convento venne in seguito costituita una scuola.
Fu nel 1875 che venne approvata la costruzione di un nuovo convento presso l'oratorio di Santo Spirito (Spirito Santo) situato nel borgo di san Giovanni Battista, dove antecedentemente esisteva un ospedaletto per malati. Il 1° gennaio 1877 i frati presero possesso del nuovo convento, ma i lavori proseguirono fino al 1884.
Il convento, nel 1944, durante il passaggio del fronte bellico, subì forti danni. Nel 1969-72 la chiesa fu oggetto di lavori di risanamento, mentre il convento nel triennio successivo, con l'aiuto della Sopraintendenza ai monumenti, venne liberato da un grave stato di degrado. Nel 1990-92 seguirono altri lavori.
L'icona centrale della chiesa è di ignoto del XVII secolo eraffigura la Madonna Assunta. NNel 2001 venne inaugurata la “Mensa sant'Antonio per ipoveri” ricavata a ridosso delle mura del convento. Nella mensa si arriva ad offrire al giorno 160 pasti caldi, non manca un servizio docce.
|
|
|
|