Le sette parole di Gesù sulla croce
 
  La predicazione delle sette parole di Gesù in croce ha radici lontane poiché già tracciata da san Bonaventura da Bagnoregio (1218/21 - !274). Ne seguì ad opera dei francescani una diffusione nella predicazione popolare della settimana santa. Si distinsero in questo le prediche tenute da san Bernardino da Siena a Firenze nel 1425. Fra Angelo Angeli, nativo di Feltre e appartenente ai frati francescani riformati, scrisse (Stampa a Venezia 1673): “Il Deuteronomio di Cristo, ossia le sette parole da lui dette sulla croce”.

La predicazione delle “Sette Parole” trovò anche diffusione nella predicazione detta delle Tre Ore di Agonia.

Attualmente la pratica della meditazione sulle “Sette parole di Gesù in croce”, ha ritrovato notevole diffusione.

Queste meditazioni sono state fatte in alcuni eremi della Maiella
 

1: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno” (Lc 23,34) - Eremo di Santo Spirito, Roccamorice (PE)
   
     
  2: “Oggi sarai con me in paradiso” (Lc 23,43) - Eremo di Santo Spirito, Roccamorice (PE)  
   
 
3: “Donna, ecco tuo figlio”. (…). “Ecco tua madre” (Gv 19,26-27) - Eremo di san Bartolomeo in Legio, Roccamorice (PE)
 
4: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” (Mt 27,46; Mc 15,33; Lc 23,44) - Eremo di san Bartolomeo in Legio, Roccamorice (PE)
 
5: “Ho sete” (Gv 19,28) - Eremo di sant'Onofrio al Morrone, Serramonacesca (PE)
 
6: “Tutto è compiuto” (Gv 19,30) - Eremo di sant'Onofrio al Morrone, Serramonacesca (PE)
 
7: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito” (Lc 23,46) - Eremo di sant'Onofrio al Morrone, Serramonacesca (PE).