La Bufala nera delle profezie di Papa Giovanni XXIII
Proprio vero che viviamo nel tempo della post-verità, cioè un tempo dove l’emozione da produrre è più importante della verità, dove lo scoop deve esserci ad oltranza, dove l’esercizio della persuasione è più importante della documentazione. Infatti, navigando nel web mi sono trovato di fronte alle profezie di papa Giovanni XXIII, così presentate da alcuni siti cattolici. Mi sono avventurato con interesse, per saperne di più. Un po’ di ricerca ed ecco che spunta fuori il libro “Le profezie di Papa Giovanni XXIII”, edizioni Mediterranee, 1976, collezione: esoterismo, medianità, parapsicologia. Chiaro, lo avrei trovato tra i 10.000 libri collezionati dal GRIS, e infatti c’era. Esaminandolo, ecco un’ulteriore conferma che siamo nell’epoca della
post-verità.
L’autore del libro è Pier Carpi, un giornalista morto il 26 giugno 2000, originario di Arceto di Scandiano. Questi presenta un curriculum esoterico, che culmina negli anni novanta con la fondazione di un gruppo Teosofico a Reggio Emilia. Fu autore di parecchi libri di versante esoterico, occultista, tra i molti libri scritti il libro “Cagliostro il Taumaturgo (1972)”, dal quale fu tratto il film omonimo (1974).
Nell’introduzione al libro “Le profezie di Papa Giovanni XXIII”, l’autore spiega che una sera, accanto ai bastioni della fortezza di San Leo, mentre ormai stavano chiudendo le porte, vide un vecchio con un cane. Pier Carpi cominciò a parlare con il vecchio. Il tema di Cagliostro, che fu prigioniero nella fortezza, li unì. Il vecchio era un iniziato a un alto livello in una società segreta
L’incontro proseguì in un’abitazione incognita per tutta la notte. Il vecchio narrò di Angelo Roncalli quando era nunzio in Turchia (Il vecchio non diede nessuna data. La data 1935, che viene riportata nel testo, è un’aggiunta successiva per dare un’ambientazione storica. Tale data segna solo l’inizio della presenza di Roncalli in Turchia, che durò ancora per dieci anni fino al 1944. Esauriente è il libro di Rinaldo Marmara sulla presenza di Roncalli in Turchia: “Istanbul incontro di due mondi”, Istanbul, 2011. L’ambientazione su Angelo Roncalli, presentata dal testo, è precisa: “Arcivescovo di Mesembria (Tracia), delegato apostolico in Turchia [ndr. anche Grecia] (…). Iniziò in quel tempo, appunto, il suo contatto con un mondo sconosciuto”. Questa ambientazione non è di Pier Carpi, e dovette far parte dei fogli consegnatigli dal vecchio di San Leo). Angelo Roncalli, secondo l’innominato anziano (l’autore non da nome né località dell’abitazione del vecchio di San Leo), ebbe per sei notti
il sogno, oppure in non sogno, cosa che il vecchio narratore non precisò, di un vecchio dai lunghi capelli bianchi. Alla settima volta Angelo Roncalli lo vide e incominciò con lui un percorso iniziatico. Uscito dalla sua abitazione Roncalli venne condotto dal misterioso vecchio in un tempio iniziatico (non è identificabile) con vano pentagonale. Poi il vecchio dai capelli lunghi lo illuminò con la scienza occulta di due libri, che furono solo presentati, ma che ebbero effetto iniziatico completo, non per gradi come nella massoneria. Poi Angelo Roncalli, iniziato a questa società segreta, (non ci sono indicazioni su quale fosse) cominciò a profetare, e quanto diceva veniva scritto dal cancelliere. Il vecchio di San Leo consegnò i fogli scritti dal cancelliere a Pier Carpi (non tutti disse, per ragioni occulte, ma in realtà per legare meglio a sé il signor Pier Carpi). Pier Carpi nell’introduzione garantisce di aver fatto ricorso a più persone qualificate per verificare l’autenticità del plico, delle quali persone non dice i nomi perché dovevano rimanere incognite (ma vanno viste quali persone iniziate all’occultismo), e dopo essersi convinto nel giro di alcuni anni decise di scrivere il libro. L’incontro a San Leo col vecchio esoterico deve risalire a poco prima del 1972, data della pubblicazione del libro su Cagliostro. Basterebbe questo quadro per non dare il minimo credito al libro.
Il giornalista Pier Carpi, partendo dalle sue posizioni esoteriste, che vogliono che nella Chiesa - addirittura - ci siano collusioni con l’esoterismo e anche adozioni esoteriche, e dall’essere stato ammaliato dal “vecchio della fortezza di San Leo”, ha fatto tutto quello che poteva in chiave di decifrazione storica, fallendo il fatto evidente che Giovanni XXIII non c’entra per nulla in quelle pseudo profezie.
Il genere letterario del documento è quello profetico apocalittico, ma nel senso che i fatti storici vengono presentati con un velo misterico, che però non impedisce di cogliere una strutturazione globale.
Il momento storico della composizione
Il testo risulta storicamente ambientato nell’epoca fascista con Pio XI e Pio XII. Ci si aspetterebbe una ambientazione storica cominciando dal tema dell’Islam, trattandosi di una profezia fatta in terra turca, ma ciò non è. Dopo Pio XII, il testo procede poi con Giovanni XXIII. Dopo Giovanni XXIII, viene presentato Paolo VI, ma successivamente non si hanno più elementi per identificare Giovanni Paolo I, e Giovanni Paolo II, né per individuare Benedetto XVI: tutto diventa vago per presentare l’approdo a una religione universale, a una Chiesa di soli fratelli, senza Papi: “E tanti Padri avrà la Madre, tutti fratelli”. Chiesa segnata da nuove parole di Cristo, da scoperte di cose occulte sotto il tesoro del Vaticano, da testi occulti dell’Amazzonia, e interventi vari come l’uomo di Boston che farà si che le armi nucleari non verranno usate, o i segreti di Wherner von Braun ancora nascosti, secondo la pseudo profezia, nei sotterranei posti nelle montagne dello Harz, in Turingia, dove lo scienziato esperto in missilistica aveva stabilito i suoi laboratori.
Il testo è un excursus storico fino all’acclamazione "benedetto, benedetto, benedetto”, con le quale inizia la fantasia..
Si parla di eventi storici avvenuti anche molto prima di Paolo VI (pontefice dal 21 giugno 1963 al 6 agosto 1978), ma la profezia trova la sua collocazione redazionale durante il suo pontificato. Si parla del processo di Norimberga (novembre 1945 - ottobre 1946), dell’esplosione atomica a Hiroshima e Nagasaki (agosto 1945), del muro di Berlino (agosto 1961). Si parla dell’allunaggio (luglio 1969)
Si parla di Wherner von Braun (1912 - 1977) e dei suoi laboratori sotterranei, blindati; un sistema di gallerie risalenti all’epoca della prima guerra mondiale e utilizzate in passato per produrre esplosivi e concimi. Lo scienziato fu il costruttore delle V2. Passato dopo la guerra collaborò al progetto Apollo che portò all’allunaggio. Dal 1950 fece continue conferenze presentando la conquista dello spazio. ”Nelle carte del sotterraneo di ferro di Wherner, segrete sempre”. Gli ufologi hanno favoleggiato che Wherner avesse avuto indicazioni sulla spazio dagli extraterrestri.
Si parla della guerra civile in Cina (1927 - 1950) parteggiando per Mao-tse Tung, al contrario circa Stalin. “La terra celeste è divisa, invasa. Ma qui agisce il più grande di tutti, un giorno sarà chiamato padre e darà amore al suo grande popolo. Ha tre nemici: li abbatterà uno ad uno. Il primo nemico giallo (Giapponesi) ha colpito i figli di Lutero (Americani; battaglia navale di Pearl Harbour). Il secondo (Ciang-Kai Shec) è nella sua terra e ha potenti amici. Il terzo è il nuovo Czar (Stalin. Il fatto non si ritrova nella storia, ma si sa che Mao-tze Tung attaccò la politica economica stalinista) che ha ordinato di ucciderlo”.
Si parla di un “Uomo di Boston, nipote di poeta, grazie a te e al tuo sogno deriso in questi anni, l'arma terribile sarà inoffensiva. E i mali curerà l'energia”. Sapere chi è questo “uomo di Boston, nipote di poeta” è impossibile e Pier Carpi rimane muto. Boston è stata la culla di molti poeti del 900. L’uomo di Boston è presentato con una espressione propria dell’evoluzionismo. Con ciò si può pensare però ad un appartenente alla “Chiesa Scientista” (Non è Scientology. Non è neppure che inneggi alla scienza, poiché legge la parola nel senso di scienza cristiana, di conoscenza di Dio), che venne fondata a Boston nel 1879 da Mary Naker Eddy, con profondissima differenziazione dal protestantesimo, cioè dai “figli di Lutero”, come ama dire il testo, senza fare elogio. La dottrina della Chiesa Scientista, afferma che il male non esiste, l’inferno non esiste, Satana non esiste, il peccato non può essere, così la malattia e la morte. Lo Spirito divino è tutto, negando la sua trascendenza assoluta sul cosmo, il quale, fatto coincidere con lo Spirito (panteismo), è spirituale. Gesù è figlio di Dio, ma solo in quanto incarna la natura cosmica perfetta, cioè Cristo non è Dio, lui stesso. La Chiesa scientista ha programmi di guarigione mentale e di ritorno alle origini del Cristianesimo, sulla base di scritti che giudicava superiori alla Bibbia. I guaritori non escludono l’energia pranica, ma escludono che ci sia il magnetismo animale, la guarigione viene direttamente dalla divinità.
La pseudo profezia, attribuita a Giovanni XXIII, nega anch’essa la divinità di Cristo. “Alessandria è la terra del Concilio del mondo e qui si abbraccia chi crede nell'uomo. Cristo è uomo perché Dio”. Si noti Concilio non della Chiesa. Si guarda ad Alessandria poiché alla fine dell’800 era un modello di città multietnica, multiculturale, nonché multireligiosa.
I Papi All’inizio della pseudo profezia un cenno a Pio X identificato come “il Santo che già cammina agli alti altari”. La canonizzazione di Pio X avvenne per opera di Pio XII il 29 maggio 1954, ma va notata l’espressione “cammina agli alti altari”, gli altari sono già alti, ma qui si intende un cammino di perfezionamento e liberazione dai restanti involucri - fantasticati dalle dottrine esoteriche - dopo la liberazione dal corpo fisico: involucro astrale ecc., fino allo spirito, emanazione della divinità. Poi si passa al successore, Pio XI, definito “Padre esitante”, che “si aprirà al mondo”, e che farà grande la Chiesa, dopo che piccola, cioè ridotta ai confini del Vaticano, sottoscriverà i patti Lateranensi (11 febbraio 1929). Tuttavia, i Patti Lateranensi sono visti come una piccola catena “uscirà dallo stagno accettando una breve catena”. Il discorso è falso perché Pio XI non intese con il Concordato farsi legare dal Governo italiano. Le posizioni di Pio XI e unitamente al Card. Pacelli, suo segretario di Stato dal 1930, contro le leggi razziste, sono note. Segue il Concordato di Pio XI con Berlino (1933), presentato quale catena più grande: “la catena sarà più grande”, Un Concordato che fu una scelta con molte riserve, e fatto nel periodo iniziale del nazismo definito dagli storici “periodo dell'illusione”. Sembrò a Pio XI che il trattato di Berlino fosse di un qualche vantaggio di fronte al dilagare in Europa dell’ideologia bolscevica.
Il successore è Pio XII definito con “dodicesimo pio”, ed è detto “colomba eletta”: colomba della pace. “Tra le nubi, le più tristi, si alzerà la colomba eletta, il dodicesimo pio dal profilo di metallo”. “Le più tristi nubi” sono le nuvole di fumo delle esplosioni. Pio XII parlò di pace. Il testo però tende a distruggerne l’immagine dicendolo “dal profilo di metallo”. Il giudizio su Pio XII è sostanzialmente positivo anche se rivela che fu capace di salvare solo il suo gregge e non gli ebrei. Tuttavia, il testo annota che “Ingiuste accuse avrà il vicario, per la sua dignità di tacere, per il suo coraggio alla prudenza che salvò il mondo”. Il silenzio di Pio XII è detto “carico di azione”, per l’opera di aiuto agli ebrei. Di Pio XII si fa un elogio: “sarà santo e santi più di lui mai ne verranno”.
Con Pio XII, “La Madre raccoglierà i greggi e non saprà difendere gli altri ovili, chiusi nei recinti, divorati dai lupi della croce usurpata”. La croce è quella uncinata. La Chiesa non sarà capace che di difendere se stessa, il che non è vero se si considerano le rappresaglie naziste contro i cristiani nei Paesi Bassi.
Il testo insinua una distinzione tra il Padre (Papa) e la Madre (Chiesa); una distinzione erronea perché il Papa è una realtà della e nella Chiesa. I fedeli sono così “I figli del Padre e della Madre”.
“Combatterà il Padre e rossa sarà la sua veste bianca, fratello tra i fratelli”. La veste di Pio XII si bagnò di sangue durante la visita al quartiere san Lorenzo, bombardato dagli alleati.
Lo scritto riconosce a Pio XII la scomunica (1949) del comunismo ateo. “Il male aveva tre teste, cadde la prima (Nazismo- fascismo).
Venne la seconda (Comunismo, che chiama “il male rosso”)
e il Padre la colpì con la Parola più forte della spada. La terza era nel seno della Madre da sempre, nemica della Madre e del Padre”. La terza testa è la volontà di dominio terreno presente nella Chiesa, ma va detto che mai la Chiesa ha avuto mire imperialistiche, anche se storicamente ebbe il potere temporale dello Stato Pontificio. Il dialogo che la Chiesa ha con i Governi del mondo non rappresenta una volontà di dominio terreno, ma la volontà di contribuire al bene comune, e alla libertà di evangelizzazione.
La ragione dell’elogio a Pio XII sta nella lontananza politica nei confronti del fascismo, del nazismo e del comunismo, neutralità sostenuta tuttavia da appelli di pace e da azione caritativa. L’autore vede in ciò una distanza della Chiesa dal volere trarre vantaggio dai potenti e che si collude con loro. Ma non è che abbia entusiasmo per Pio XII, presentato dal “profilo di metallo”.
“Triste giorno quando il pazzo sarà santo. Errore nei secoli, segreto”. L’occulto autore ritorna a Pio XI. Si allude
all’uomo della provvidenza. In realtà Pio XI, circa i Patti Lateranensi e quindi Mussolini, disse: "Un uomo che la Provvidenza ci ha fatto incontrare". Sarà “errore nei secoli”, cioè nella continuità dei secoli che comincia con l’editto di Costantino. “Segreto”, cioè la nascosta volontà di imperialismo della Chiesa. Mussolini “Non conoscerà altari, perché santo tra i santi è chi in umiltà agisce, in silenzio prega”. “Di lui il mondo tacerà sempre”.
Lo scritto vede nell’editto di Milano (Costantino, febbraio 313) il passo di origine della volontà imperialista della Chiesa, per cui “I veri santi sono giovani, nascono a Milano”. “Nascono a Milano”; è il gruppo che si riuniva nella casa dell’industriale Falck, che diede origine alla Democrazia Cristiana, che avrà come alleati elettorali il Psdi, il Pri, il Pli. Questo fatto è visto positivamente per l’occulto autore, perché si maturava un’autonomia operativa dalla gerarchia, da parte delle masse laiche. Tale autonomia venne giustamente riconosciuta dal Vaticano II (G.S. n° 41), nella precisazione che essa sia legittima, giusta, aderente con il Vangelo, poiché diversamente sarebbe
falsa autonomia. A Milano finì il fascismo con il triste ludibrio del cadavere di Mussolini appeso per i piedi a piazzale Loreto: “La maschera sarà appesa per i piedi nella città dell'editto. Ma nessuno saprà mai come fu uccisa”.
A Pio XII seguì, papa Angelo Roncalli, Giovanni XXIII “Poi sarà Padre l’inatteso, figlio dei campi e delle acque”. Giovanni XXIII venne eletto veramente in modo inatteso quando era patriarca di Venezia, cioè della diocesi veneziana (campi e acque).
L’occulto autore ha subito un esordio negativo su Giovanni XXIII: “Io non lo vedo”, cioè all’altezza del suo compito. “Temo per lui”, perché finirà male. “Per il suo tempo. Per la Madre”, perché non adatto alle situazioni “Camminerà tra genti divise, decise a mettere e a strappare la tunica al Redentore”.
“Griderà molto nel suo cuore, parlerà dolce. Gli crederanno. Dura sarà la lotta”. Ci sarà resistenza alla sua volontà di indire il Concilio Vaticano II, quale prolungamento del Vaticano I, da parte di alcuni. L’autore dipinge come ipocrita Giovanni XXIII. Le sue parole dolci, nascondono altro nel cuore.
“E nelle carte del Padre morto troverà il disegno per chiamare a raccolta i pastori e parlare al gregge”. La verità è che Giovanni XXIII nell’indire il Concilio Vaticano II, ebbe una sua personale ispirazione.
“Oserà l’inosato”, cioè avrà il coraggio di indire il Concilio Vaticano II, continuazione del Vaticano I.
“Sbaglierà ma sarà un bene”. Lo sbaglio sarà un bene perché, secondo l’autore occulto, affretterà il declino della cattolicità. Tutto è il contrario, infatti sarà un bene immenso, per chi vuole leggere correttamente i testi conciliari.
“Morirà allontanati i pastori prima di richiamarli”. Papa Giovanni XXIII morirà dopo aver chiusa la prima sessione del Concilio. La seconda la aprirà Paolo VI.
“Le sue carte saranno nascoste. Le sue carte saranno rubate. Di lui poco sarà detto”. Le carte di Giovanni XXIII nessuno le ha nascoste, ma l’autore occulto, ama creare aloni di mistero, di complotto. Tuttavia il testo
dice che i documenti del suo Magistero resteranno “Le sue lettere resteranno”.
“Ma il giorno in cui il Padre che verrà dopo di lui dalle nebbie sarà colpito, anche la sua voce si udrà dalla tomba. Il Padre morto aprirà il settimo sigillo”. Il successore di Giovanni XXIII verrà dalle nebbie, sarà papa Montini, Paolo VI, le nebbie indicano Milano. “La sua voce si udrà dalla tomba”, è un’immagine tetra, da negromante. “Aprirà il settimo sigillo”. Sarebbe quello dell’Apocalisse (8,1) ma poiché chi lo apre è l’Agnello, lo scritto segue un significato traslato, esoterico. L’interpretazione è stata insormontabile anche per Pier Carpi, molto dedito all’esoterismo. Tuttavia, vista la richiesta di perdono che viene fatta per Angelo Roncalli, il settimo sigillo potrebbe indicare l’accesso, nell’aldilà, al più alto livello di conoscenza delle sorti del mondo, tale da essere schiacciante per chi ne ha avuto responsabilità tanto grandi.
“Per lui chiedo perdono”. Bisogna soffermarsi su questo punto. Infatti non può essere che papa Giovanni XXIII chieda perdono per se stesso nella profezia, perché non può sapere quanto farà liberamente. E’ invece l’autore dello scritto che chiede a Dio perdono per Roncalli, a sottolineare i suoi errori. Ma san Giovanni XXIII non ha fatto errori, ed è stato un uomo sincerissimo, come si vede dai dieci volumi del suo diario.
Pensare che le propagandate “Profezie di Giovanni XXIII” derivino da papa Giovanni XXIII, è un assurdo formidabile “O tormentato eletto nei tormenti, Padre vedovo di cui Maria sa il segreto. Tacerà per fede”. Si tratta di Paolo VI. “Vedovo” perché la Sposa Chiesa sarà lontana da lui, e lo ha lasciato solo, come vedovo bianco, ma ciò non è assolutamente stato. Il Papa tace la realtà dei suoi tormenti, per fede e contro la fede, in una ipocrisia inconcepibile.
“Ancora paghi il soldo di Parigi”. Il prezzo della storia della dipendenza della Santa Sede dallo Stato Francese (Avignone, Napoleone).
“Non accettare la tentazione del Panteon, dei suoi morti e dei suoi vivi”. La tentazione di essere tra i grandi, omologato ai re d’Italia, sepolti nel Panteon, e dei vivi che ancora guardano con nostalgia a quei morti, Paolo VI proprio non l’ebbe. “Viaggiando lascerai te stesso in trono”. Paolo VI fece vari viaggi apostolici, che, dopo quello di Giovanni XXIII a Loreto, rivoluzionarono il contatto dei pontefici con i fedeli, e gli viene rimproverato che ancora usò la sedia gestatoria, che, secondo l’occulto autore, era segno di volontà di dominio.
“Non potrai più alzarti, affronterai le genti. Non ti capiranno, esse ti affronteranno. E tu tacerai. Pascoli interi sono riarsi, taci se uccidono i tuoi pastori”. “Non potrai più alzarti”, significa che sarà bloccato dalla regalità del passato. A dire il vero Paolo VI si liberò ben presto della tiara, e se usò la sedia gestatoria lo fece per praticità pastorale. Giovanni Paolo II introdusse la papamobile.
“Babilonia ha troppe lingue. Hai spezzato la catena che incatenava Satana, lo sai, lo saprai sino alla morte. Lingue diverse per il sacramento, lingue diverse per la Parola. Oggi è smarrita. Hai tolto l’esorcismo al sacramento e di satana hai visto il volto. Parlare non basta”. L’occulto autore, che finge di essere un profeta, dimostra di essere attaccato al latino, di volere ancora l’esorcismo di Leone XIII a fine Messa. Sembra un Lefreviano, ma non lo è minimamente. Il suo è un falso zelo per gettare zizzania. ”Di satana hai visto il volto”, l’occulto autore dice che le parole di Paolo VI sui fumi di Satana entrati nella Chiesa, sono la conseguenza delle sue decisioni, che hanno spezzato le catene a Satana. Che l’autore creda a Satana è da mettere in dubbio, ma è certissimo che l’autore occulto sia un denigratore radicalizzato, visto che la Chiesa è Chiamata Babilonia perché aperta alle varie lingue in campo liturgico.
“Avrai un giorno di pace, uno solo. Poi dovrai consegnarti al patto. Le nebbie”. Paolo VI sarà colpito dal dissenso, e avrà per questo “Un solo giorno di pace”. “Il
patto” sarebbe l’alleanza con i poteri della terra, che per l’oscuro autore sono i Concordati. Paolo VI ne firmò 30, ma di completi, cioè riguardanti tutte le materie, solo sette. Ma per l’oscuro autore i concordati riportano all’editto di Costantino, e quindi a Milano, alle “nebbie”.
“Benedetto, benedetto, benedetto. Saranno i giovani ad acclamarti, nuovo Padre di una Madre che sorride. I figli dei santi di Milano. Sedici ti conteranno. Ti terranno alte le mani. Vergine Maria vicina. Vergine Maria che fu sacrificata. Nelle sue parole troverai la strada, benedetto, benedetto, benedetto. Sarai Padre di tutti”. Come si vede il “benedetto, benedetto, benedetto”, non può intendersi come il nome di Benedetto XVI, perché mancano nella sequenza due papi: Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II. Si tratta dunque, come è palese dal contesto stesso di una acclamazione da parte dei giovani “figli dei santi di Milano”. L’oscuro autore, ma non troppo per non potersi fare un’idea di lui, è a questo punto che comincia a profetizzare, che non è altro che un augurarsi che avvenga quello che vuole lui. “Sedici ti conteranno”, cioè ti saranno presentati. Il numero che porta a due ali di giovani attorno al nuovo Papa, lascia intendere la devozione verso il papa nuovo. “Ti terranno alte le mani”, come vennero tenute alte a Mosè, che vinse per la preghiera.
“Vergine Maria, che fu sacrificata”, indica come il culto alla Madonna venne usato per avere potere terreno. “Nelle sue parole troverai la strada”. La Madonna detterà al nuovo Papa le linee guida. Ma la guida è il Vangelo, Cristo e il carisma di Pietro è guida. Il Papa non ha bisogno di essere guidato da rivelazioni guida della Madonna. Le ispirazioni, ovviamente sì.
“Sarà difficile l’inizio della strada, camminare per Roma in giorni di sangue. Diradare le nebbie e i loro sepolcri”. Il nuovo Papa avrà da rimuovere le nebbie, cioè i pontefici del passato, posti nei sepolcri del Vaticano. Saranno “giorni di sangue”, perché di persecuzione contro di lui.
“Nella tua casa riceverai un santo a piedi nudi. E farai attendere i potenti, le mani disarmate a pregarti”.
Ma sarà la vittoria perché verrà in aiuto un santo “a piedi nudi”, cioè povero, lontano dal mondo. I potenti andranno dal nuovo Papa per legarlo a loro, ma dovranno attendere, perché non avrà la premura di andare incontro a loro. Ciò da una parte è evangelico, perché è distacco dai potenti, ma da un’altra parte, quella apostolica, non è evangelico, perché è necessario avvicinare anche i potenti per portarli a Cristo: si veda san Francesco con il Sultano.
“A chi ti manderà soldati, opporrai legioni”, cioè legioni di angeli.
“E ti farai scalzo, e camminerai con il santo scalzo”. Il pontefice giungerà ad abbracciare la condizione di vita
del “santo scalzo”. Vedere qui Papa Bergoglio è pura disattenzione allo scritto.
“Quando di Maria Santissima divulgherai la parola si chiuderà la tua unica ferita”. La Madonna con rivelazioni - già detto - guiderà il Papa che diventerà il portavoce della Madonna. Con ciò cade il Magistero proprio del successore di Pietro.
“La Madre della Chiesa sarà Madre del mondo”. La Madre della Chiesa, la Madonna, per mezzo del Pontefice evangelizzerà il mondo, e sarà Madre del Mondo. Ma il titolo madre del mondo è privo di senso teologico, invece è vero che è madre degli uomini. Madre della Chiesa e madre degli uomini, sono corretti, ma con significato di pienezza in Cristo nel caso di Madre della Chiesa, e di non pienezza come madre degli uomini: la differenza la fa il Battesimo.
“Angelo sarai detto, benedetto”. Ancora un’acclamazione, resa più intensa dalla vita angelica del nuovo Papa: “Angelo sarai”.
“Due fratelli e nessuno sarà Padre vero. La Madre sarà vedova”. Drammatico scontro nella Chiesa, il Papa nuovo verrà oscurato. Le due chiese, Occidente e Oriente, sono definite “le due Babilonie”.
“Allora scenderà dal monte il santo scalzo e scuoterà il regno, d’innanzi alla tomba dello scalzo, benedetto dalla Vergine Santissima”. Di nuovo entra in campo il santo scalzo.
“Maria Santissima, figlia e madre di Dio, Signora del tempo futuro, chiama a raccolta i tuoi figli dalle campagne, affinché abbattano le due Babilonie”.
“Che una sia la Madre come una sei tu”. L’oscuro autore si augura una nuova Chiesa, che sarà “di terra”, cioè lontana dal cemento, segno di un radicarsi sulla terra.
“Sarà grande e breve il tuo regno, Padre, sarà breve ma ti porterà lontano nella lontana terra dove sei nato e
dove sarai sepolto. A Roma non ti vorranno dare”. Il Papa avrà una presenza breve a Roma, dove non avrà sepoltura.
“E ci sarà un altro Padre prima della tua sepoltura, a pregare lontano per te, per le ferite della Madre.
Mikael e Giovanni scenderanno in terra” (…).
“Prima dell’ultima Luce, i pastori avranno riconosciuto il segno. E tanti Padri avrà la Madre, tutti fratelli.
Dalle zolle e dall’acqua sbocceranno cattedrali e templi per santi antichi e santi nuovi, dal nome eterno. Ma è
Già tempo di santi”. (…).
“E’ fatta la tua volontà, in Cielo e in terra. Sono venti secoli più l’età del Salvatore. Amen”.
Quindi al 2033.
Al termine di questo lavoro, utile per vedere i desideri articolati del mondo su di un collasso della Chiesa, è superfluo dire di discernere bene per non bere in cisterne avvelenate. Va notato che il buio autore finge zelo per la Chiesa, ma in realtà la odia.
Ma, allora, chi ha scritto questa bufala nera? Starò sbagliando, ma l’autore è proprio lui, il misterioso esoterico, l’abile affabulatore, il vecchio della fortezza di San Leo, che per meglio far passare lo scritto a parecchi malcapitati l’ha attribuito a Giovanni XXIII, in una ambientazione esotica capace di sfuggire ad ogni ricerca. Poi vedendo un giornalista come Pier Carpi non si è lasciato sfuggire l’occasione di una larga divulgazione. |