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Il concepimento verginale di
Maria: un fatto esclusivo |
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Il concepimento
verginale di Maria per opera della potenza creatrice dello Spirito Santo, e
l'Incarnazione del Verbo sono un fatto unico ed esclusivo, con identità non
confondibile.
Punto base di tale
esclusività è l'esistenza di un solo Dio (monoteismo) creatore ex
nihilo di tutte le cose, trascendente, cioè non panteizzato con la
creazione, che pur sostiene nell'essere; sussistente di per sé in eterno;
onnipotente; provvidente; onnisciente. A ciò si può accedere con la ragione, a
partire dalle opere create. Altro punto base è la rivelazione operata da Cristo,
e contenuta nell'annuncio apostolico fissato nei Vangeli. Infine la tradizione
viva della Chiesa.
L'indagine che presento è
quella sulla esclusività del concepimento verginale di Maria rispetto ai
concepimenti prodigiosi presenti nelle altre religioni e si articola sulla
consultazione della “Enciclopedia delle Religioni” della casa
editrice Vallecchi, Firenze, 1978; un'opera di rigore scientifico, articolata in
sei grossi volumi, con monografie ricche di citazioni e lunghe bibliografie.
Il lavoro di consultazione è
presentato in un quadro di tipologie.
A) In assenza di rapporto sessuale
Primo tipo:
Concezione per mezzo del contatto con un elemento materiale: diamante, o roccia
(Enc.Rel. 2,
219); Cina
antica. Una donna, Yuan di Chiang, mettendo il piede su di un'orma del dio del
cielo impressa a terra diventa madre di Hou-Tsi. Hou Tsi è un essere divino e
simboleggia il chicco di miglio che nasce dall'incontro tra il dio del cielo,
che rende feconda la terra, e l'uomo. E' il “Principe del miglio” al
quale i Chou offrivano il sacrificio detto chiao.
Un'altra versione presenta
la donna mettere il piede su di una pietra, compiendo un atto rituale di
lustrazione con il desiderio di diventare madre. Il dio del cielo la esaudisce
e, per mezzo di quel contatto con la pietra, la rende incinta. Il dio del cielo
è concepito panteisticamente e ha una moglie celeste e dei figli.
(Enc. Rel. 3, 1466);
Cina. La madre di Lao Tzu o Tze, fondatore del Taoismo, sarebbe stata una
vergine che avrebbe concepito per l'influsso di una grande stella cadente dal
cielo (in connessione alla generazione spontanea per opera degli
astri, cosa creduta per i microorganismi e sfatata dalle ricerche dello
Spallanzani e di Pasteur). Il tempo della gravidanza fu lunghissimo, 72 o 81
anni, corrispondenti questi ultimi ai capitoli del Tao-Teching, il libro del
Taoismo. La donna partorì il bambino dal cavo ascellare. Colorito bianco giallo,
orecchie lunghe (segno di longevità) occhi grandi, pochi denti. Aveva una
protuberanza sul capo, un doppio osso al naso, due fori in ciascun orecchio,
dieci dita ad ogni piede e mano. Lao Tze ebbe un figlio Tsung, comandante delle
forze militari del regno dei Wei.
(Enc. Rel. 4, 287);
Indonesia. Eugano, l'isola degli Eugolesi, era anche detta l'Isola delle Donne,
in rapporto al mito matriarcale che voleva che originariamente l'isola fosse
abitata da una popolazione discendente da donne, che erano fecondate unicamente
dal vento e dall'ingestione di alcuni frutti. Il rapporto sessuale con l'uomo
nel matriarcato esisteva, ma la fertilità della donna veniva attribuita ad altri
elementi.
(Enc. Rel 4, 914);
Nabatei. Una vergine entra in contatto fisico con una pietra sacra, che
rappresenta il dio Suaara, e ne rimane fecondata. Il betilo “casa
della divinità”, era su di una pietra cubica.
“Anales di Cuauhtitlan”.
Messico antico. La nascita di Topiltzin Quetzalcoatl, re di Tollan, avviene per
mezzo di una vedova, non risposata, che si chiama Chimanan (variazione di
Chimalman), che concepisce Topiltzin Quetzalcoatl dopo avere ingerito uno
smeraldo grezzo.
Secondo tipo:
Concezione mediante contatto con un elemento vegetale
(Enc. Rel. 2,
143);
Grecia. Zeus fece cadere il suo seme a terra mentre cercava di unirsi a Gea (la
Terra) mentre questa dormiva sul monte Agdos. Dalla terra nacque un essere
dotato di una forza terribile e bisessuale. Gli dei ne furono spaventati e
perciò si giunse alla decisione di evirarlo, e la cosa riuscì. Dal sangue del
nato, di nome Agdistis, che cadde sulla terra ebbe origine un melograno o un
mandorlo. Una ninfa, Nana, figlia del fiume Sangarios, colse il frutto e lo pose
nel seno rimanendo incinta, mentre il frutto scompariva. Il padre di Nana la
fece incarcerare come colpevole di perversione, ma ella riuscì a sopravvivere e
a dare alla luce un bambino, che venne nutrito con latte di capra (Attis da
attagos, latte in frigio).
(Enc. Rel. 2,
1624);
Isola di Flores. Teze, nata spontaneamente nel principio, ha poi fatto ogni
cosa. Ella dimorava in una grotta o in una casa di pietra, alla cui sommità
c'era un grande albero. Un giorno, mentre dormiva, un grande fiore cadde
dall'albero scendendo su di lei e unendosi sessualmente a lei. Teze partorisce
così un figlio, Lena, il quale, diventato adulto, sposa la madre e origina una
numerosa discendenza. E' evidente il motivo matriarcale.
(Enc. Rel. 4,
287);
Indonesia. Sulla terra c'è una lotta primordiale tra spiriti che si lanciano
contro stelle staccate dal cielo. Uno di loro Siakau, vinto, volle costruirsi
un'arma da un grande tronco di bambù, ma da esso, al colpo della lama, ne
vennero fuori quattro uomini che fuggirono da Siakau. Questi uomini costruirono
una capanna e coltivarono piante, ma topi e scimmie distruggevano i raccolti,
così Siakau, mosso a compassione, si mutò in un iguana per combattere i topi e
le scimmie con pieno risultato.
Terzo tipo:
Concezione a seguito di contatto con un elemento organico
(Enc. Rel. 3,
545);
Grecia. Afrodite nella teogonia Esioidea è figlia di Urano, i cui organi
sessuali, recisi da Crono, caddero in mare producendo una schiuma bianca da cui
la dea si formò.
(Enc. Rel. 3,
577);
Grecia. Efesto, dio del fuoco, venne preso da foga sessuale per la dea Atena, ma
non riuscì nell'intento così che il suo seme rimase sulla coscia di Atena.
Atena raccolse il seme con un vello di lana e lo gettò a terra. Il suolo così
fecondato produsse l'eroe Erittonio, che poi prese la forma di un serpente
sposando una naiade (ninfa delle acque sorgive) Praxitea dalla quale ebbe un
figlio, Pandione, inventore della quadriga.
(Enc. Rel. 4,
324);
Messico antico. Huizilopochti, dio della guerra, nacque da Coatlicue “quella
che ha la veste di serpente” (3, 1795), dea della Terra. Coatlicue si pose
nel grembo un grumo di penne sceso dal cielo, rappresentante l'anima di un
sacrificato (i sacrificati volontari venivano pensati divinizzati). I figli di
Coatlicue si sdegnarono di ciò e la uccisero, ma il fanciullo concepito uscì dal
grembo armato di tutto punto e uccise tutti i suoi fratelli e sorelle.
Quarto tipo
(a
parte): Nascita
senza essere maschile e femminile
(Enc. Rel. 1,
982);
Batacchi; Sumatra. Il dio Sideak genera dalle sue lacrime un grosso fungo e lo
nasconde. Da questo fungo, in capo a nove mesi, nasce un bambino semidivino dal,
quale dopo tre generazioni, viene fuori l'antenato dei Batacchi. In un altro
mito, Sideak resta senza figli, allora Mula Djadi gli invia tre uova della “gallina
celeste”, da una delle quali nasce il primo uomo.
(Enc. Rel. 1,
1364);
India. Padmasambhava, considerato una reincarnazione di Buddha e il primo
diffusore del buddhismo nel Tibet, venne fuori come fanciullo da un fior di
loto, che sbocciò nell'estuario dell'Indo. Si sposò e poi abbandonò la famiglia
e il trono dandosi all'ascesi.
(Enc. Rel. 3, 886);
India, tribù Gond.
Lingo o
Lingal, non venerato cultualmente, salvo in alcune regioni di Bastar, secondo
alcune leggende nasce da un fiore o da un uovo di avvoltoio.
(Enc. Rel. 4,
542);
Grecia-Frigia. Il dio Mitra, o Mithra, nasce direttamente da una roccia, concepita come un
uovo.
(Enc. Rel. 4, 1413);
Paleocaucasici. Vahagn, dio della lotta vittoriosa, identificabile con Herakles,
nasce da una generazione cosmica. “I cieli e la terra travagliarono,
travagliò anche il mare di porpora (...). Traverso il cavo della canna sorse una
fiamma e dalla fiamma guizzò fuori un giovane”, con la chioma di fumo, la
barba di fiamma, gli occhi come soli.
B) In presenza di un rapporto
sessuale
Quinto tipo:
Rapporto sessuale di una divinità con una donna
(Enc. Rel. 2,
1062);
Egitto. Horus venne concepito da Iside trasformatasi in falco e posatasi su
Osiride morto, ma ritornato, per il suo intervento, ad avere un'attività
sessuale.
(Enc. Rel. 3,
534);
Grecia. Apollo è un figlio illegittimo di Zeus avuto nel connubio con la titana
Lato (per i Romani, Latona), nata da Fele e Ceo, titano e titana.
(Enc. Rel. 3,
542);
Grecia. Posidone, una divinità marina, è il dominatore del mitico continente
Atlantide, posto oltre le colonne d'Ercole (Platone; Timeo, 21s; Crizia, 100s).
Posidone si innamora di Clito, una donna figlia di un indigeno di Atlantide.
Posidone leva attorno alla dimora di lei un muro e un fossato pieno d'acqua e
alla fine ha con lei per cinque volte due gemelli. Posidone diede poi la
supremazia al primogenito Atlante.
(Enc. Rel. 3,
561);
Grecia. Ermes (da identificare con Merurio), vivendo in forma di uomo in
Arcadia, si innamorò di Driope, una ninfa campestre, e ne ebbe un figlio
mostruoso di forma caprina, il dio Pan, dal quale la ninfa fuggì, ma che Ermes
invece portò nell'Olimpo.
In altra
narrazione Penelope, infedele a Ulisse con Antinoo, è cacciata dal marito al suo
ritorno. Raggiunge Mantinea e si unisce con Ermes avendone un dio caprino, Pan.
(Enc. Rel. 3,
578);
Grecia. Eracle (Erakles, Ercole per i romani) nasce da Zeus che si unisce
furtivamente con Alcmena, discendente di Perseo, e sposa di Anfitrione. Zeus
vuole che le nozze abbiano aspetto casto e sa pure che Alcmena resisterà alle
sue seduzioni. Per questo assunse l'aspetto umano del marito di lei, Anfitrione,
e le si unisce quando ancora, pur sposata, conserva la verginità (così si potrà
dire che Eracle è nato da una donna vergine). Ma, Anfitrione avvicinatosi alla
sposa scopre il tradimento e vuole far morire Alcmena su di un rogo, ma Zeus
salva la donna, che partorisce due figli gemelli, dei quali uno, Ificle, è il
figlio legittimo; l'altro è Eracle. Ad Eracle, alla nascita, viene dato il nome
di Alcide, connesso al nome dell'avo Alceo, ma anche alla parola alco che
significa la forza fisica.
Zeus unendosi
ad Alcmene prolungherà la notte di tre volte perché crescesse la forza del
concepito.
(Enc. Rel. 3,
1516);
India. E' una narrazione di una suddivisione settaria del shivaismo, i
Lingayt (portatori del Linga, cioè del fallo simbolo di Shiva). Il gruppo
viene promosso da un fatto straordinario. La vergine Nagalabik, concepisce a
seguito di un incontro con il dio Shiva e partorisce Channabasana.
(Enc. Rel. 4,
406);
Grecia. Elena nasce da un uovo. Zeus si trasforma in cigno e si unisce a Leda,
figlia di Testio, moglie di Tindaro, re di Sparta. Leda dà alla luce due uova.
Da una escono Castore e Polluce, dall'altra Elena e Clitennestra.
(Enc. Rel. 4,
1195);
Grecia. Dionisio è figlio di Zeus e di Semele. La donna, figlia del re di Tebe,
aveva con Zeus una relazione. Venendo a sapere ciò, la moglie legittima di Zeus,
Era, piena di livore e, vedendo che Semele era incinta di sei mesi, fece in modo
che ella desiderasse vedere Zeus nel suo splendore fulminante, e così morisse
col bambino. La donna morì, ma Zeus salvò il bambino facendolo crescere dentro
la sua coscia.
(Enc. Rel. 6,
12);
Ungari. Nelle saghe su Almos, primo capo ungarico, si narra della nascita dalla
madre resa incinta da un falco.
Sesto tipo:
Vivificazione del feto mediante un super-spirito umano o una divinità
(Enc. Rel. 3,
1064; 6, 198);
India. Krisnha è un avatara del dio Vishnu, che vivifica, come un’anima,
il corpo preso da Devaki e Vasudeva, dei quali è l'ottavo figlio. Non si ha una
natura umana completa - anima e corpo - come nel caso dell'incarnazione del
Verbo nel cristianesimo. Krishna ha già un corpo trascendentale che riprende al
momento della morte.
(Enc. Rel. 1,
1179);
Bon, religione precedente al buddhismo tibetano, ma con grandi influssi dello
stesso. Gsen-rah, che dimora in cielo, guarda la terra e sceglie i genitori e il
luogo (il monte Kailasa) per la sua reincarnazione. Un raggio bianco scende
dall'alto sul capo dell'uomo rGyal-bon e raggiunge i genitali. Un raggio rosso
fa lo stesso con la donna rGyal-zhad-ma. I due concepiscono un fanciullo già in
grado di predicare ai suoi primi discepoli che sono esseri celesti.
(Enc. Rel 3,
1846);
India, movimento Jaina. Mahavira, un tirthakara, “il proclamatore
della dottrina”, dello Jainismo, prima dal cielo entra nel grembo
fertilizzato di Devananda, poi, per disposizione di Indra, passa nel grembo di
Trisalia sposa di Siddhartha, vivificando l'embrione già presente per l'unione
dei due.
(Enc. Rel. 4,
1500);
India. Parsva, il ventitreesimo dei maestri del Jainismo, decide di reincarnarsi
per illuminare gli uomini sulla via della salvezza dal karma. Sceglie il
grembo della pia Regina Vama, sposa di Asvasena, re di Benares. L'anima del
tirthakara passa dal grembo della regina Vama in una notte del mese di
Vaisakha (aprile/maggio). Quando si verificò, nella madre, la “vivificazione
dell'embrione”, che per gli antichi corrispondeva ai primi movimenti del
feto, i troni di tutti i cieli tremarono, le divinità discesero coi loro carri
nella reggia di Benares.
(Enc. Rel. 6,
191);
India, visnuvismo. Vallabha, un avatara di Vishnu, nasce da genitori che
avevano trovato rifugio a Champaranya, per sottrarsi a lotte religiose
scatenatesi a Benares. Sul luogo della sua venuta sorse subito un palazzo d'oro,
ecc. Il fanciullo crebbe in fretta.
(Enc. Rel. 6,
318, 709);
Persia, Zarathustra o Zoroastro. La madre, Frin-Duktau riceve il fuoco dello Yvarrah
(essenza di energia) e il suo corpo diventa, temporaneamente, luminoso. Poi
Frin-Duktan sposa Purusasp. Nel mentre, la fravahr (anima preesistente) di
Zarathustra viene messa in un ramoscello di haoma, che viene colto da Purusasp e
portato alla sposa. Quindi la sostanza del corpo di Zarathustra scende sotto
forma di pioggia da una nuvola. Le vacche bevono l'acqua e vengono munte.
Frin-Duktau mescola al latte il succo di haoma e lo beve lei e lo sposo. Quindi
si uniscono in coniugio concependo Zarathustra.
Settimo tipo
(a parte):
Nascita
dall'essere maschile
(Enc. Rel. 3, 533);
Grecia. Zeus sposa legittimamente Metis, la Saggezza, ma gli viene annunziato
che il figlio concepito con Metis lo detronizzerà. Zeus allora inghiottisce
Metis. In seguito ha un mal di capo terribile e Efesto apre con un colpo la
testa del dio, da cui balza la dea Atena, già armata. Atena non nata da madre
diventa l'odiatrice degli usi nuziali e difende costantemente la sua verginità.
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