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Mercoledì 13 ottobre
ore 21.00 su Rai2 trasmissione Voyager è stato
presentato il caso di un asceta indiano che afferma che
da decine di anni - gli scoop giornalistici parlano di 70
anni, di oltre 70 anni, di 74 anni - non mangia e non beve. Il servizio
più che essere esauriente ha puntato sull'essere suggestionante.
Vediamo un
po' di ragionare... dopo alcune ricerche
Nel quadro di un povero villaggio
L'uomo si chiama Prahlad Jani e ha 83 anni. La sua
abitazione è in una grotta vicino a un tempio della dea
Ambaija nel nord dello stato del Gujarat. L'aspetto
dell'uomo è in tutto quello di un anziano che gode
salute. Ha un abbassamento
dell'udito e parla con fatica, probabilmente ciò è stato
determinato dal suo lungo stare da solo e dalla limitata
possibilità di accesso alla cultura, sapendo appena
leggere e scrivere. Prahlad veste una tunica rossa,
propria dei devoti della dea Ambaija. Ha un anello al
naso e braccialetti ai polsi, nonché una catenella al
collo. Sulla fronte il segno vermiglio del Tika. Prahlad
Jani fa parte dello Janismo un filone religioso
dell'Induismo, molto presente nella regione del Gujarat
La
dea Ambaija è una dea locale che fa parte di un gruppo
di 140 dee della regione del Gujarat. Sono divinità di
antico culto, identificabili l'una con l'altra e tutte
con la paredra del dio Shiva. La paredra (dea associata;
paredra in greco antico significa: “Colei che siede
accanto”) di Shiva ha diversi nomi: Uma, Parvati,
Durga, Kalì, ecc.
Il
dio Shiva è un dio distruttore, ma ha in sé anche la
parte benevola. Anche la paredra di Shiva, accanto
all'aspetto distruttivo prevalente, ha l'aspetto
benevolo emanando energia vitale che procede dalla sua
unione con Shiva.
La
dea Ambaija si presenta così con un preponderante
aspetto maligno contro gli uomini. Causa le malattie, le
epidemie di colera, vaiolo, febbri, ecc. A questa
divinità si offrono sacrifici di animali eseguiti in
modo crudele e orgiastico. Il sacrificante uccide un
montone, azzannandolo alla gola con i propri denti. Con
questi sacrifici ci si propone di avere la benevolenza
della dea, cioè le energie vivificanti la vegetazione e
la vita. La dea Ambaija è una dea del terrore, ma pure
della benevolenza, bisogna essere coscienti del suo
essere terrorizzante per averne i benefici.
L'asceta o fachiro Prahlad Jani lasciò il suo villaggio,
nel distretto di Charod Mehsana, all'età di circa sette
anni vivendo nella boscaglia, probabilmente alla scuola
di un qualche asceta janista. A undici anni circa -
alcuni reporter riferiscono a otto anni - ebbe, a suo
dire, un incontro luminoso con la dea Ambaija, che gli
diede il potere di vivere senza mangiare e senza bere,
producendogli, a quanto sostiene Prahlad Jani, un foro nel
palato da dove entra nel suo corpo come alimento un
elisir che lo mantiene in vita. Il foro non ha però
avuto verifiche. Il significato religioso è chiaro, la dea gli
avrebbe garantito la vita e nello stesso tempo datogli
la possibilità, attraverso il digiuno ascetico unito
alla meditazione, di pervenire alla liberazione dal
karma. (La parola karma significa atto, azione,
determinazione di qualcosa mediante l'azione. Il
concetto è situato nel quadro delle reincarnazioni. Chi
agisce male accumula delle condizioni di condanna nelle
vite successive. Quando il karma viene estinto
termina per un determinato soggetto il ciclo delle
reincarnazioni).
Distinzione dal bretharianesimo
Come
si può subito notare, non si tratta precisamente di
bretharianesimo (dall'inglese breath: respiro),
cioè di quella corrente che teorizza che è possibile
mantenersi in vita mediante la meditazione e la
respirazione del prana (energia cosmica
universale) presente nell'aria, senza mangiare né bere.
La principale esponente di tale teoria, che non ha
nessuna verifica scientifica, è Jasmuheen (pseudonimo di
Ellen Greve), nata in Australia nel 1957. Per due volte
è stata messa sotto osservazione per vedere se veramente
non beveva e non mangiava (solo 300 calorie al giorno
diceva di assumere) e tutte e due le volte ha dovuto
abbandonare l'esperimento dopo alcuni giorni per gravi
malori: disidratazione, perdita grave di peso, stress,
ipertensione, pupille dilatate, difficoltà a parlare.
Inoltre nella casa di Ellen Greve è stata scovata una
dispensa piena di cibo.
La
differenza tra il caso Prahlad Jani e il
bretharianesimo sta nell'intervento di una divinità e in
quell'elisir, non meglio identificato, che l'asceta
della dea Ambaija dice di ricevere durante un momento di
samadhi (beatitudine). L'asceta non si è
presentato come uno che ha raggiunto con meditazione
speciale la capacità di nutrirsi di prana, ma come uno
che ha ricevuto un dono dalla dea Ambaija. Tuttavia,
Prahlad Jani è stato considerato dai massmedia come un
bretharianista.
All'età di quindici anni Prahlad Jani venne portato al
Jaslok Hospital di Mumbai per cure mediche e per osservazioni -
si
dice - da
parte di funzionari della polizia. Dei risultati di
questo ricovero, che durò 45 giorni, non si hanno
dati, ma la lunga degenza è da attribuirsi sicuramente a
malattia, probabilmente contratta con un regime ascetico
distruttivo.
L'interesse della scienza
Senza dubbio è stata Jasmuheen, grande divulgatrice
delle sue teorie sull'alimentazione pranica, ovvero il
“nutrirsi di luce” (solare) che ha suscitato nel 2003
per il caso dell'asceta della dea Ambaija l'interesse,
ufficialmente tutto laico, della DIPAS (Defense Institute of
Physiologist and Allied Science) di Nuova Delhi, sezione
della DRDO (The Defense Research ad Development
Organisation) che sperava di trovare metodi di
sopravvivenza estrema in caso di guerra, come pure per
gli astronauti. La DIPAS, o meglio il neurologo Shah
Sudhir, diede credito all'ipotesi che
si possa vivere decenni senza mangiare né bere, e il
caso dell'asceta Prahlad Jani, che affermava di non aver
mangiato né bevuto per circa settanta anni, era tutto lì
da esaminare. Il capo dello staff esaminatore fu il
neurologo Shah Sudhir, un assertore delle teorie
bretharianiste, con contatti con la Jasmuheen.
L'osservazione avvenne presso lo Sterling Hospital di
Ahmedabad, città capitale del Gujarat, e durò dal 13
novembre al 22 novembre.
Venne rilevato un lieve calo di peso; un
po' di perdita dell'udito e lieve alterazione dei
parametri renali. Si disse il particolare che l'urina
giunta in vescica veniva riassorbita, e che il soggetto
non è mai andato in bagno in questo tempo. Va notato che
non furono ammessi osservatori indipendenti.
Va notato
anche il fatto che a Prahlad venne consentito di
versarsi sul capo acqua più volte al giorno, come si
vede in un videoclip dell'esperimento, ed è
possibile che la lingua uscisse di bocca e raccattasse
un po' di acqua. Poté fare poi dei gargarismi,
proteggendo in tal modo le mucose della bocca e della
gola. Non si sa con precisione quanti furono i giorni
effettivi di digiuno nell'arco di tempo tra il 13 e il
22 novembre. Anche se fossero otto o nove, avendo a
disposizione acqua, Prahlad poté finire l'esperimento in
condizioni fisiche buone. Se poi bevve anche l'urina,
cosa da credere, e non che sia stata riassorbita
dalle pareti della vescica, ebbe tutte le condizioni
necessarie per uscire indenne dalle osservazioni. Tutti
sanno che un uomo già dopo pochi giorni (tre o quattro)
senza bere si trova in grave stato di disidratazione e
dopo sette giorni la sua situazione diventa
irrecuperabile. Può restare 10/12 giorni o anche più
senza mangiare, ma non senza bere. Spesso persone vive
estratte dalle macerie dopo vari giorni si sono salvate
grazie all'ingestione delle proprie urine.
Considerazioni di fondo
Questo quadro dice che un'attività fisiologica ci fu, e
che le attese del direttore dell'equipe, Shah Sudhir,
non giunsero a buon esisto.
La
pranoalimentazione è pura fantascienza. Nessuno ha mai ha registrato scientificamente l'energia pranica
che del resto, ammesso e non concesso esista, non
avrebbe certamente bisogno di essere respirata. Inoltre
la meditazione yoga di qualsiasi tipo non ha il potere
di mutare i parametri comuni della vita, che invece
dovrebbero essere mutati se si trattasse di aver
raggiunto una realtà corporea tale da poter vivere della
fantomatica
energia pranica.
Le
analisi del sangue effettuate su Prahlad Jani hanno
evidenziato parametri generali nella media della sua
età. La meditazione a fine alimentare, doveva porlo in
uno stato di eccezione fisica e non di normalità. Manca
così un filo logico di spiegazione. La meditazione avrebbe dovuto produrre una
mutazione di natura per renderlo capace di alimentazione pranica,
ma tutto era normale. Il dott. Shah Sudhir pubblicò poi
gli esiti degli esami clinici.
Shah
Sudhir non si è dato per vinto e per questo la DIPAS, con un team di 35 specialisti, si è dedicata di
nuovo al caso. Il 22 aprile 2010 è cominciato un nuovo
ciclo di osservazioni presso lo Sterling Hospital di
Ahmedabad. Il ciclo si è concluso il 6 maggio.
Sanal Edamaruk, presidente della Indian Association
Razionalista, aveva chiesto la presenza di osservatori
indipendenti, ma ebbe un rifiuto.
Alcune comunicazioni furono emesse durante
l'osservazione dell'asceta della dea Ambaija, ma dal
sesto giorno (tempo nel quale le condizioni di vita sono
ancora buone, ma in presenza di acqua) in poi non sono
stati emessi più comunicati. Si sa che al quinto giorno
l'asceta ha potuto fare abluzioni ripetute sulla testa e
gargarismi.
Sei
giorni dopo la fine dell'esperimento il Deshgujarat
Blog, con esclusiva mondiale, dava alcuni dati generici
sull'esperimento, con lodi a vari medici partecipanti.
In quei giorni niente sulle grandi testate. Niente sul
The Times of India, niente sul The Hindu, niente neppure
sul sito della DIPAS.
Gli
esiti dovevano essere pubblicati, ma a tutt'oggi (27
ottobre 2010) non lo sono e non ci saranno, visto che si
è ampiamente fuori tempo massimo per ogni ragionevole
studio dei dati; e visto anche che la pubblicazione è
affidata alla discrezione di Shah Sudhir.
Si
deve concludere che il risultato dell'esame è stato
peggiore di quello del 2003; infatti
sette anni per un anziano non sono pochi.
La
stampa ci ha detto che l'asceta è ritornato regolarmente
nella sua grotta presso il tempio della dea Ambaija. Ma
la grotta è un'invenzione giornalistica perché l'asceta
vive in realtà in un monolocale, e il reporter Clarissa
Ward della rete televisiva ABC NEW ha potuto vedere
anche la presenza di un buon frigorifero, che doveva
essere pieno di cibo. Il reporter ha chiesto di poterlo
aprire, ma le è stato vietato da alcuni devoti presenti, ricevendo la candida
risposta che dentro c'era solo acqua per lavarsi la
bocca. Se ci fosse stata innocente acqua non costava
nulla aprire il frigorifero. Invece no!
La
comunità scientifica unanimemente è rimasta scettica di
fronte al caso Prahlad Jani, anzi in posizione di
rifiuto del bretharianesimo. Il presidente della Indian
Association Razionalista, Sanal Edamaruk, ateo impegnato
a scoprire con successo i trucchi dei guru, ben vedendo
che si stava avvalorando il bretharianesimo, come pure
la versione religiosa dell'eremita, al quale l'ente
militare aveva dato un pubblico e ampio palcoscenico
mondiale, ha manifestato con una lettera al ministro
della Difesa il suo sdegno: “E' scioccante che il
Governo e anche medici si siano mostrati così ingenui da
credere che un uomo possa vivere così a lungo senza bere
e senza mangiare”.
Da
tutta la vicenda, anche per il grande eco mediatico, ne
è sortita una promozione sia dell'induismo, sia della
New Age.
E'
sul piano religioso che allora diventa pertinente
l'esame del fenomeno alla luce della filosofia e della
teologia.
Il contributo della filosofia e teologia
La
filosofia ci porta all'esistenza di un Creatore
trascendente, totalmente altro da ciò che ha creato. La
teologia ci presenta l'azione di Dio, ma anche l'azione
di un avversario di Dio.
La
teologia cattolica, nel settore della mistica, ha al suo
attivo l'esame di numerosi casi di pseudomisticismo, e
può sostenere che il Principe delle tenebre, un angelo
decaduto, può fare parecchie cose. Può alzare la
temperatura di un corpo, può condensare l'umidità
dell'atmosfera così da dissetare goccia a goccia un
soggetto, può rallentare il metabolismo del soggetto per
qualche tempo così che cali solo leggermente di peso
anche in assenza o in scarsità di cibo.
Solo
l'Onnipotenza divina può far sì che un soggetto possa
vivere senza bere né mangiare e questo perché ci sarebbe
la creazione dal nulla, nel quadro del metabolismo del
soggetto, degli elementi necessari alla vita, acqua,
vitamine, aminoacidi, liquidi, minerali. La storia della
mistica cristiana presenta alcuni casi di persone
vissute senza mangiare né bere, se non l'assunzione
dell'Eucaristia. I casi più notevoli sono quelli della
beata Angela da Foligno (+ 1309), che rimase dieci anni
senza alimenti, di santa Caterina da Siena (1348 - 1380)
che rimase in digiuno assoluto per otto anni, della
beata Elisabetta de Reute (+ 1421) che praticò il
digiuno assoluto per quindici anni, santa Ludovina di
Schiedman (1380 - 1433), che praticò il digiuno assoluto
per ventotto anni, ecc. fino a Teresa Newman (1898 -
1962), che rimase in digiuno assoluto per trentasei
anni, e venne sottoposta ad un test di osservazione
inappuntabile. La Chiesa tuttavia non parte dal fenomeno dell'inedia
per giudicare della santità di una persona, ma
dall'eroicità delle sue virtù, e dai miracoli compiuti
dopo la morte. Il digiuno infatti per se stesso non
prova la santità. Il significato del fenomeno è una
anticipazione di quell'incorruttibilità di cui godranno
i corpi risorti.
Ma
se la pranoalimentazione guarda alla luce solare come
alimento, allora non è il caso che la pranoalimentazione
guardi a chi visse quasi sempre in un letto, con
malattie, come il caso di Teresa Newman, che ogni
giorno versava sangue dalle piaghe delle stimmate, o
senza essere esposto gran che alla luce solare come
santa Caterina da Siena.
La
pranoalimentazione parla di energia cosmica, e la New
Age, fraintentendo l'equazione di Einstein E = mc2, dice
che non esiste la materia, ma solo l'energia. Ma la
massa è una proprietà dei corpi, e perciò non è la
materia, cosicché la materia per l'equazione di
Einstein sarebbe energia. L'errore è confondere il
concetto astratto di energia, con l'energia che si
manifesta nella realtà corporea. La luce per la New Age
è solo energia, ma non è così perché è anche materia;
materia che ha in sé una determinata energia. I fotoni
(particelle energetiche della luce) non sono solo
energia, ma anche materia.
A
cosa si mira riducendo tutto ad energia? Si mira a
rendere tutto senza essere proprio, ad apparenza. In tal
modo si hanno solo colori, volumi, e all'essere delle
cose viene sostituito un divino impersonale. Ma le cose
esistono, sono degli enti colorati e che hanno
determinate forme. Sotto la droga la realtà pare
scomparire, diventa colore e volume senza essere. La New
Age vuole leggere la realtà in funzione degli stati
estatici che vuole perseguire e che vuol far passare per
accesso alla realtà. Ma sono stati estatici che non sono
altro che il termine di una destrutturazione profonda
dell'individuo nella sua capacità di esercitarsi sulle
cose, di utilizzarle, di sottoporle al suo dominio
operativo, di porre su di esse la sua impronta mediante
il lavoro, di capirle sempre più nelle loro proprietà
mediante la scienza, e infine della capacità della
ragione di giungere dalle cose create al loro
trascendente e onnipotente Creatore.
Come
si potrebbe far ragionare un sostenitore della New Age,
uno di quelli che si sono destrutturati per arrivare
oltre il vedere comune? Farò ridere; ma, ad esempio, un
calcio ben dato basterebbe a comunicare in un istante il
senso della realtà; senso della realtà che è un dato
immediato, cioè che non ha bisogno di dimostrazione.
Yahoo New- Fresh-air dieticiam fails TV show's challeghe
- 25 ottobre 1999 (Jasmuheen)
BBC
NEW- by Rajeev Kahanna corrispondend in Ahmedadab - 25
november 2003
sudirneuro.org/files/mataij-master1.ppt (dati clinici
esami Prahlad Jani, 2003)
Quotidiano.net 29 aprile 2010
Comunicato SchwartzetReport 30 aprile 2010
Comunicato SchwartzetReport 11 maggio 2010
Agenzia France-Presse 21 maggio 2010
irregulartime.com/index.php/tag/prahlad-jani/
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