Dal Catechismo della Chiesa Cattolica:  

 

n° 2361: La sessualità, mediante la quale l’uomo e la donna si donano l’uno all’altra con gli atti propri ed esclusivi degli sposi, non è affatto qualcosa di puramente biologico, ma riguarda l’intimo nucleo della persona umana come tale. Essa si realizza in modo veramente umano solo se è parte integrante dell’amore con cui l’uomo e la donna si impegnano totalmente l’uno verso l’altra fino alla morte.

 

n° 2362: Gli atti coi quali i coniugi si uniscono in casta intimità, sono onorevoli e degni, e, compiuti in modo veramente umano, favoriscono la mutua donazione che essi significano, ed arricchiscono vicendevolmente in gioiosa gratitudine gli sposi stessi.

 

n° 2366: La fecondità è un dono, un fine del matrimonio; infatti l’amore coniugale tende per sua natura ad essere fecondo. Il figlio non viene ad aggiungersi dall’esterno al reciproco amore degli sposi; sboccia al cuore stesso del loro mutuo dono, di cui è frutto e compimento.

 

n° 2367: Chiamati a donare la vita, gli sposi partecipano della potenza creatrice e della paternità di Dio. Nel compito di trasmettere la vita umana e di educarla, che deve essere considerato come la loro propria missione, i coniugi sanno di essere cooperatori dell’amore di Dio Creatore e come suoi interpreti. E perciò adempiranno il loro dovere con umana e cristiana responsabilità.

 

n° 2368: Un aspetto particolare di tale responsabilità riguarda la regolazione delle nascite. Per validi motivi gli sposi possono voler distanziare le nascite dei loro figli (ndr. “o anche sospenderle in caso di un determinato numero di figli raggiunto”). Devono però verificare che il loro desiderio non sia frutto di egoismo, ma sia conforme alla giusta generosità di una paternità responsabile. Inoltre regoleranno il loro comportamento secondo i criteri oggettivi della moralità:

Quando si tratta di comporre l’amore coniugale con la trasmissione responsabile della vita, il carattere morale del comportamento non dipende solo dalla sincera intenzione e dalla valutazione dei motivi, ma va determinato da criteri oggettivi, che hanno il loro fondamento nella natura stessa della persona umana e dei suoi atti, criteri che rispettano, in un contesto di vero amore, l’integro senso della mutua donazione e della procreazione umana; e tutto ciò non sarà possibile se non venga coltivata con sincero animo la virtù della castità coniugale.

 

n° 2369: Salvaguardando ambedue questi aspetti essenziali, unitivo e procreativo, l’atto coniugale conserva integralmente il senso di mutuo e vero amore e il suo ordinamento all’altissima vocazione dell’uomo e della donna alla trasmissione della vita (paternità e maternità).

 

n° 2370: La continenza periodica, i metodi di regolazione delle nascite basati sull’autosservazione e il ricorso ai periodi infecondi sono conformi ai criteri oggettivi della moralità. Tali metodi rispettano il corpo degli sposi, incoraggiano tra loro la tenerezza e favoriscono l’educazione ad una libertà autentica.

Tale differenza antropologica e morale tra la contraccezione e il ricorso ai ritmi periodici coinvolge in ultima analisi due concezioni della persona tra loro irriducibili.

 

Distinzione tra contraccettivi e metodi naturali

 

Intorno al 1940 si sono scoperti dei meccanismi che coinvolgono la funzione riproduttiva maschile e femminile. In seguito a queste scoperte sono stati studiati e commercializzati contraccettivi ormonali di sintesi.

Parallelamente a questi esistono contraccettivi ad azione meccanica, di barriera e chimici.

 

Il contraccettivo è qualsiasi mezzo efficace per prevenire gravidanze non desiderate, con un carico d’effetti secondari accettabili.

Attualmente i contraccettivi sono ritenuti validi solo a certe condizioni:

-           elevata efficacia

-           bassa incidenza d’effetti secondari

-           accettabilità da parte degli utenti (da un punto di vista pratico, etico, religioso)

-           economico (per non escludere gli utenti a basso reddito)

-           reversibile (se la persona o la coppia ci ripensa, deve essere in grado di tornare fertile)

-           ottenibile facilmente (in rapporto alle strutture esistenti nell’ambiente dell’utente)

-           non implicare la necessità di personale sanitario costoso.

Nessun metodo attualmente disponibile risponde a tutte queste caratteristiche ideali.

 

Dal 1970 alcuni ricercatori hanno studiato e messo a punto metodi scientifici per il controllo della fertilità, metodi naturali che permettono alla donna riconoscere il periodo fertile e non fertile del suo ciclo mestruale. Questi non sono metodi contraccettivi, poiché non sono invasivi basandosi solo sull’osservazione delle modificazioni che avvengono a livello del muco prodotto nel canale cervicale, associati a sintomi e segni fisici.

E' importante il coinvolgimento da parte del partner nella scelta del contraccettivo da adottare sia esso ormonale, meccanico, di barriera, chimico o scelta di un metodo naturale.

 

Brevi cenni dell'apparato genitale femminile e del ciclo

L'apparato genitale femminile, è costituito da organi interni ed esterni. Quelli deputati alla riproduzione con funzioni dirette sono quelli interni: ovaio, tuba uterina, utero, vagina.
L'ovaio: è deputato a portare a maturazione, cioè pronta per essere fecondata, la cellula riproduttiva femminile: l’ovocita.
La tuba uterina: è un condotto per mezzo del quale l'ovocita dall'ovaio raggiunge l'utero. A livello della tuba uterina avviene la fecondazione.
L’utero: ha lo scopo di accogliere l'uovo fecondato e di permetterne l'annidamento e lo sviluppo: da uovo fecondato ad embrione, poi feto. Se non viene fecondato l'ovocita, ogni mese la mucosa all'interno dell'utero "endometrio" si sfalda e viene eliminata, questo dà inizio al flusso mestruale.
La vagina: è l’accesso agli organi genitali interni; la sua parte superiore si collega con il canale cervicale, che è la "parte inferiore dell'utero".
Questi organi, in particolare l'utero e l'ovaio, subiscono delle modificazioni cicliche di durata intorno a 28 giorni. Queste modificazioni cicliche possono variare da donna a donna in modo evidente, con una tipica ritmicità per ogni singola donna. E’ importante perciò è che si presenti con una certa puntualità e non vi siano variazioni troppo diverse in una stessa persona tra un ciclo e l'altro.
E' dall'ipotalamo che partono gli stimoli, che regolano la ciclicità ovulatoria, verso l'ipofisi; ghiandola che produce ormoni stimolanti sulle ovaie: sono gli ormoni F.S.H. e L.H.
L'ipofisi con la produzione di F.S.H. e L.H. stimola l'ovaio a funzionare, producendo, a sua volta, ormoni estrogeni e progesterone e portando a maturazione l'ovocita pronto per essere fecondato.
Si hanno quindi due fasi:

-1° fase pre-ovulatoria, dove l'ormone F.S.H., o “follicolo stimolante", porta a maturazione il follicolo.

-2° fase post-ovulatoria, dove l'ormone L.H., o “luteinica", stimola la fuoriuscita della cellula uovo dall’ovaio.

Se la cellula uovo non viene fecondata nei 12-17 giorni successivi, si ha una diminuzione degli ormoni con conseguente sfaldamento dell’endometrio, che viene espulso dando luogo alla mestruazione o "flusso mestruale".
Il ciclo mestruale inizia con il flusso mestruale e termina con l'inizio della mestruazione successiva. Esso si divide in quattro fasi:

-1° fase: il flusso mestruale ha la durata di 4-5 giorni; ha inizio con il primo giorno di mestruazione.

-2° fase: non fertile o pre-ovulatoria. La durata di questa fase varia da donna a donna, a seconda che il ciclo mestruale abbia una durata più o meno lunga. Nei cicli brevi questo periodo può essere assente.

-3° fase: fertile od ovulatoria. In ogni ciclo mestruale c'è un solo giorno in cui si verifica l'ovulazione, cioè quando la cellula uovo viene messa in libertà dall'ovaio. In questa fase se l'ovulo non viene fecondato muore e si disintegra.
Le cellule ghiandolari localizzate all'interno del collo dell'utero, producono un muco fertile, indispensabile per mantenere la capacità fecondante agli spermatozoi.

-4° fase: non fertile o post ovulatoria. Va fino alla successiva mestruazione.

I cicli mestruali, non sono tutti fertili. E' stato dimostrato che nel 5-10% dei cicli, di donne sane e in età fertile, risultano essere anovulatori, cioè non viene rilasciato nessun ovulo.

Descrizione dei mezzi che appartengono alla contraccezione
Contraccettivo ormonale: “Pillola”.

La pillola è composta di due ormoni di sintesi, cioè prodotti chimicamente in laboratorio "estrogeni e progesterone”. Questi ormoni bloccano l'attività ovarica inibendo l'ovulazione, inibiscono anche la normale attività ormonale svolta dall'ipofisi, dall’ipotalamo. Ciò avviene assumendo una quantità giornaliera di questi ormoni estro-progestinici, in genere per ventuno giorni e facendo una settimana di sospensione. Questo permette la comparsa di una pseudo mestruazione.
All'inizio dell'assunzione la pillola può dare nausea, dolore o tensione al seno, perdite intermestruali, disturbi che possono scomparire gradatamente se la pillola ha un dosaggio ormonale adeguato per persona.
E' previsto che la pillola sia sempre prescritta dal medico, dopo accurata anamnesi, visita e prescrizione d’esami ematici indispensabili per escludere malattie in atto, o malattie organiche preesistenti. Esistono diversi tipi di pillola, e il medico, assieme alla donna, deve scegliere la più adatta a lei. Anche durante l'assunzione necessitano controlli periodici medici ed esami ematici.
Nelle adolescenti è controindicata in caso d’immaturità ipofisi-ipotalamica.
La contraccezione ormonale ha controindicazioni in caso d’anamnesi positiva al tromboembolismo venoso e arterioso, malattie cardiache, cardiovascolari, cerebrovascolari. Ipertensione, familiarità a tumori del seno o comunque tumori ormonodipendenti, o malattie tumorali in atto, gravi malattie epatiche. Il fumo associato alla pillola aumenta in modo grave il rischio cardiovascolare (che aumenta fino a 32 volte rispetto alle non fumatrici).
Vi sono controindicazioni relative all'assunzione pure in caso d’obesità, malattie depressive, diabete, episodi d’emicrania ricorrente, malattie autoimmuni, ecc. che devono sempre essere valutate con il medico.
La pillola può non essere attiva in caso di vomito, diarrea, assunzione in concomitanza di determinati farmaci, es. antibiotici, antiepilettici, lassativi, antidepressivi, e in special modo di quei farmaci che agiscono sul metabolismo epatico e sull'assorbimento intestinale. In caso di dimenticanza dell'assunzione anche di una sola pillola, o di un ritardo dell'assunzione più prolungato rispetto ai tempi consentiti, ci possono essere rischi di gravidanza per una pronta ripresa della funzionalità ovulatoria.
In alcune donne dopo la sospensione della pillola può verificarsi amenorrea, che dovrebbe risolversi nel lasso di tempo d’alcuni mesi.
Recentemente la contraccezione ormonale si può assumere anche per via transdermica e per assorbimento attraverso la mucosa.
La contraccezione ormonale per via transdermica si ottiene applicando un cerotto sulla cute contenente sostanze chimiche stro-progestiniche che vengono rilasciate in modo costante e graduale per essere assorbite dalla cute. Si applica dal primo giorno di mestruazione per ventuno giorni, sostituendolo una volta la settimana, e una settimana di sospensione. Il cerotto, per non perdere la sua efficacia d’assorbimento, deve essere ben adeso alla cute, la quale deve essere integra, non irritata; la posizione dell'applicazione del cerotto va cambiata tutte le volte che si applica, non va mai applicato sul seno. Se si stacca anche parzialmente perde la sua efficacia. Può dare allergie nel punto di posizionamento.
La contraccezione ormonale attraverso la mucosa, avviene mediante un anello di materiale sintetico medicato con estro-progestinicoposto a contatto con la mucosa vaginale. Agisce anch'esso rilasciando in modo graduale e continuo gli ormoni estro-progestinici, che vengono assorbiti dalla mucosa. Si applica dal primo al quinto giorno di mestruazione per ventuno giorni consecutivi e una settimana di pausa. Può perdere d’efficacia contraccettiva in casi d’infiammazioni vaginali, o d’espulsione dello stesso senza che la donna se n’accorga.
Con l’assorbimento attraverso la cute o la mucosa, il vomito e la diarrea non hanno incidenza sull'efficacia contraccettiva. Il meccanismo d'azione è lo stesso della pillola contraccettiva, ed ha le stesse controindicazioni e gli stessi effetti collaterali.
Tutta la contraccezione ormonale immette nell'organismo un inquinamento chimico, che deve essere controllato con esami del sangue, il cui peso nel tempo non è stato ancora verificato.
Usare contraccettivi con estrogeni durante l'allattamento ha delle serie incognite.
La pillola si acquista con prescrizione medica, da ripetersi ogni tre scatolette del prodotto, ed ha un costante costo economico. Si ha un giro di affari enorme, che i metodi naturali, se fossero pubblicizzati adeguatamente dalle fonti d’informazione, frusterebbero. Chiaro poi che molti i medici non trascurano l’occasione di avere costanti “clienti” per le prescrizioni del prodotto e visite.
La sicurezza contraccettiva della pillola in teoria è del 100%, ma siccome ci possono essere delle interferenze all'assunzione, la sua sicurezza contraccettiva si riduce al 98-99%, se presa correttamente.
Esiste anche la pillola del giorno dopo che serve per impedire l’annidamento dell’ovulo eventualmente fecondato nell’utero. A tal fine viene somministrato un dosaggio molto elevato di progesterone. Ma tale pillola non fa parte della contraccezione, agendo a fecondazione avvenuta.

Contraccezione meccanica con dispositivo intrauterino "I.U.D. (Intra-Uterine Device)" o Spirale

La spirale viene inserita all'interno della cavità uterina ed è formata da materiale di polietilene rivestito di rame. Ha una lunghezza di tre centimetri.
La spirale agisce determinando una reazione cellulare da corpo estraneo che rende non consono l'ambiente agli spermatozoi in risalita verso la tuba uterina, ed all'eventuale annidamento nell'utero dell'ovulo se già fecondato: "embrione". Provocando l'espulsione dell'embrione già formato si ha una realtà di aborto.
Le spirali moderne permettono una contraccezione della durata di tre/cinque anni. Hanno tutte un filo di repere, che fuoriesce dal collo dell'utero per circa due o tre centimetri, e serve per il controllo della sua giusta posizione da parte della donna e da parte del ginecologo, e per l’estrazione della stessa.
Deve essere prescritta ed inserita da un medico con tecnica precisa che garantisca sterilità e sicurezza, poiché l’inserimento può essere doloroso.
Le controindicazioni all'inserimento: spotting intermestruale, dismenorrea, malformazioni uterine diagnosticate, pregresse infiammazioni pelviche, nulliparia, malattie tumorali a carico dell'utero, ecc.
L'inserimento della spirale se non è corretto può provocare l'espulsione della stessa dalla cavità uterina, con conseguente mancata efficacia contraccettiva, perforazione uterina al momento dell'inserimento, mestruazioni abbondanti, infezioni pelviche che possono determinare dolori addominali e se il processo flogistico provoca danni al rivestimento interno della tuba uterina, può essere favorita la possibilità di una gravidanza extrauterina, o può essere causa di infertilità momentanea o irreversibile.
La spirale può essere espulsa dalla cavità uterina, anche senza che la donna se n’accorga. Si raccomanda un controllo annuale circa il mantenimento della posizione, mediante ecografia .
La spirale può essere “medicata” con progesterone, questo tende a ridurre il flusso mestruale fino all'amenorrea; situazione che può creare ansia alla donna, che quindi deve essere informata di questa possibile complicazione.
Ha un costo elevato.
Ha una sicurezza contraccettiva del 97-99%

Metodi di barriera

Esiste il metodo di barriera per l'uomo; condom o preservativo, per la donna il diaframma.
Questi metodi contraccettivi hanno un rischio elevato di gravidanza non desiderata, se non sono rispettate le regole che impediscono l'incontro tra spermatozoi e ovulo.
Il diaframma deve essere di misura giusta, che va scelta da un tecnico esperto. Deve sempre essere usato in abbinamento con una crema spermicida.
Sia il preservativo che il diaframma vanno inseriti prima di iniziare il rapporto, in quanto prima dell’eiaculazione possono esserci delle perdite di liquido seminale contenenti spermatozoi vivi e attivi tanto da determinare una fecondazione.
Il preservativo può rompersi durante il rapporto.
A seconda della precisione nell'applicazione, ha un'efficacia che varia dall'80 al 96%.

Rapporto interrotto

Non si può dire che vi sia sintonia fra i due partner in quanto il metodo stesso prevede un’interruzione del rapporto con conseguente tensione e preoccupazione fra i due partner stessi. Viene considerato un metodo naturale, ma non lo è affatto per la caratteristica sopra descritta.
La non completezza ha un peso psicologico in entrambi i partner.
Ha un indice di sicurezza del 70-80%.
Viene usata anche la sterilizzazione, sia maschile che femminile, come contraccettivo; ma è un’aggressione all’integrità umana in quanto è irreversibile.

Metodi naturali per il controllo della fertilità

I metodi naturali per il controllo della fertilità non si possono assolutamente annoverare fra i contraccettivi. Sono processi educativi e di conoscenza delle modificazioni che avvengono nel proprio corpo per riconoscere il periodo fertile e non fertile del ciclo mestruale.
A differenza dei contraccettivi ormonali, meccanici e di barriera, rispettano la fase fertile e non fertile senza interferenze dall'esterno.
Il successo dei metodi naturali può variare a seconda della conoscenza che la coppia ha del proprio corpo. Il rispetto e la conoscenza applicati con rigore ed estrema precisione, rende più affidabile il metodo.
E' importante che la coppia sia motivata e disposta a collaborare, poiché ogni metodo naturale se non si desidera una gravidanza richiede che si evitino rapporti sessuali nella fase riconosciuta come fertile.
I primi metodi naturali sono stati l'Ogino-Knaus e il metodo della temperatura basale corporea, ma sono oggi sostituiti dal metodo Billings e dal metodo Sintotermico.

Metodo dell'ovulazione (Billings)

Il metodo dell'ovulazione si basa sulla possibilità che la donna ha per riconoscere il proprio periodo fertile o non fertile, in base alle caratteristiche del muco cervicale.
Il metodo ha studiato e messo a punto le modificazioni che avvengono a livello del muco cervicale sotto l'azione degli ormoni estrogeni e progesterone, e le sensazioni che la donna avverte a livello vaginale nel corso del ciclo mestruale.
L'elemento fondante dunque è il muco e le informazioni che esso da.
Il muco cervicale nel periodo non fertile è denso, può avere un aspetto appiccicoso riscontrabile a livello vaginale, oppure si può riscontare una sensazione di secchezza, in questa condizione il muco è impenetrabile dagli spermatozoi.
Nel periodo fertile il muco sotto l'azione degli estrogeni ormoni prodotti dall'ovaio, in modo crescente dall'inizio del ciclo mestruale fino a raggiungere il picco massimo al momento dell'ovulazione, si modifica nella consistenza e nella quantità, e assume la caratteristica filante come chiaro d'uovo, elastico, trasparente o leggermente tinto di sangue, viscido che dà la sensazione di lubrificazione e di umidità a livello vaginale.
Si tratta di muco fertile, nutriente lo spermatozoo e adatto per il loro passaggio verso la tuba uterina per raggiungere la cellula uovo da fecondare.
La coppia, se non desidera una gravidanza, deve astenersi dai rapporti sessuali nei giorni in cui è presente il muco con queste caratteristiche e per i tre giorni successivi.
Acquisendo la consapevolezza delle modificazioni che avvengono a livello del muco cervicale durante il ciclo mestruale, la donna può imparare con esattezza a riconoscere le caratteristiche della sua fertilità o non fertilità.
L'indice di sicurezza del metodo, se ben applicato, è del 98%. Quindi la sicurezza si equivale ai contraccettivi ormonali, meccanici, di barriera; col vantaggio di nessuna controindicazione.
Restando nel “nocciolo” di sicurezza il rischio si riduce a zero.

Metodo sintotermico

In questo metodo vengono associati la temperatura basale corporea e i sintomi dell'ovulazione.
Necessita di un tempo, dove la donna registra con precisione su apposite tabelle: il rialzo della temperatura corporea, le caratteristiche del muco cervicale e alcuni sintomi es. tensione al seno, dolenza al basso ventre, ecc. per riconoscere la fase fertile.
L'indice di sicurezza anche di questo metodo, se ben applicato, è del 98%. Quindi la sicurezza si equivale ai contraccettivi ormonali, meccanici, di barriera; col vantaggio di nessuna controindicazione. Anche qui, restando nel “nocciolo” di sicurezza il rischio si riduce a zero.

Apparecchiature computerizzate

Vi sono in commercio apparecchiature computerizzate per la rilevazione dello stato di fertilità e non fertilità della donna. Vengono inseriti in queste apparecchiature dati inerenti ai cicli mestruali precedenti della donna associati alla rilevazione giornaliera della temperatura basale corporea, rilevata con un termosensore facente parte dell’apparecchiatura in cavità orale a riposo. Dal minicomputer, contenuto nell’apparecchiatura, vengono elaborati questi dati, che permettono di dare l’indicazione giornaliera dello stato di fertilità per 24 ore successive.
L’uso di queste apparecchiature è indicato nelle donne che hanno cicli mestruali regolari; in questo caso la sicurezza del metodo può essere anche del 99%.
Esistono altre apparecchiature che indicano lo stato di fertilità rilevando il dosaggio dell’ormone L.H. presente nelle urine della donna. Anche in questo caso l’indicazione che si ha è valida per 24 ore. Si richiede un uso costante di test da intingere nelle urine. La sicurezza è del 93%.
Queste apparecchiature, che sono reperibili presso le farmacie, hanno un costi elevati, anche perché bisogna acquistare i test relativi da intingere nelle urine.

Apparecchiature Vantaggi che derivano nell'uso dei metodi naturali

Sono adatti non solo per le coppie che desiderano evitare una gravidanza; ma, con l'informazione che essi danno, favoriscono la gravidanza in coppie con non gravi difficoltà di fertilità.
Essi mettono in sintonia la donna / la coppia con i normali ritmi dell'organismo. E' un processo educativo della coppia, uno stile di vita, una scelta etica e psicologica.
A differenza dei contraccettivi (ormonali, meccanici, di barriera o chimici), che coinvolgono uno dei partner, i metodi naturali sono una scelta condivisa, che coinvolge la coppia responsabilizzandola e rafforzandone il legame psico-affettivo, il dialogo e la conoscenza del proprio corpo, affinché l'astinenza dai rapporti sessuali nella fase fertile sia vissuta armonicamente e non all'insegna della privazione. Esaltano il rapporto di coppia, danno la dignità e l’importanza dovuta alla donna.

I metodi naturali non vanno perciò considerati dal semplice effetto di non avere una gravidanza, e quindi equiparati alla contraccezione, ma dal complesso armonico di una coppia che riconosce il dono di Dio e lo conserva integro, perché possa esprimere il suo vero contenuto; e dunque non lo misconosce, il dono, “rivedendolo” in modo che abbia riferimento solo a se stessi.

I metodi naturali sono semplici, si possono usare a qualsiasi età con i cicli mestruali regolari o irregolari; dopo la sospensione di contraccettivi; durante l'allattamento; in prossimità della pre-menopausa; in presenza di malattie e/o cure particolari cui la donna o l'uomo possono essere sottoposti.
E' una guida importante alla salute, in quanto si possono rilevare delle alterazioni a livello del muco che possono far sospettare alla donna anomalie da accertare.
In caso la coppia abbia difficoltà al concepimento, adottando un metodo naturale per stabilire il periodo fertile la percentuale di risoluzione del problema si aggira intorno al 60% dei casi.
Infine, l'astinenza dai rapporti nei periodi fertili per evitare/rinviare una gravidanza, può sembrare svantaggioso, ma in realtà i periodi di astinenza valorizzano l'unione della coppia e permettono un maggior dialogo e condivisione.
Oltre alla correttezza etica e psicologica, i due metodi naturali sono adatti per i paesi poveri in quanto non hanno carichi di costi farmaceutici e di assistenza medica: sono senza carico economico. Nei paesi del terzo mondo i metodi naturali, gli unici a loro accessibili, sono risultati a rischio zero perché osservati scrupolosamente.

L'affermazione che la contraccezione è più sicura dei metodi naturali si riferisce unicamente a chi ha rapporti sessuali occasionali al di fuori del matrimonio e quindi lontano dal poter valutare i tempi di infertilità o di fertilità della partner.

Avvertenze

I metodi Billings e il Sintotermico, per essere applicati in modo valido ed efficace, necessitano di un apprendimento di coppia da insegnanti appositamente preparati, autorizzati e disponibili per illustrare i metodi. La conoscenza e l'applicazione è fondamentale per la riuscita dell'intento della coppia. L'apprendimento è completamente gratuito.
Per eventuali informazioni inerenti ai metodi naturali Billings e Sintotermici rivolgersi ai centri regionali sotto elencati che indicheranno le insegnanti disponibili in ogni città.

Fare riferimento al centro di Roma. Via Largo Vito,1 – 00168 Roma. Tel.06 30154954- fax 06 30155867. L’elenco dei centri di insegnamento e gli indirizzi di tutte le insegnanti italiane del metodo Billings e dei metodi Sintotermici, si possono trovare nel sito internet http://www.confederazionemetodinaturali.it/