XII
Stazione: Gesù muore sulla croce
V/. Adoramus te,
Christe, et benedicimus tibi
R/. Quia per sanctam crucem tuam redemisti
mundum
La Parola (Gv 19,25-30): “Stavano
presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e
Maria di Magdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto il discepolo che
egli amava, disse alla madre: <Donna, ecco il tuo figlio!>. Poi disse al
discepolo: <Ecco la tua madre!>. E da quel momento il discepolo la prese
nella sua casa. Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai
compiuta, disse per adempiere la Scrittura: <Ho sete>. Vi era lì un vaso
pieno d'aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e
gliela accostarono alla bocca. E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse:
<Tutto è compiuto!>. E, chinato il capo, spirò”.
Meditazione
Solo parole d'amore. 1“Padre, perdonali, perché non sanno quello
che fanno”. Stanno compiendo il deicidio, ma non lo sanno. Non lo sanno
perché hanno voluto mantenere chiusi gli occhi e sorde le orecchie.
“Non
sanno quello che fanno”, perché il rifiuto del Cristo li aveva resi folli.
2“Donna ecco il tuo figlio”; 3“Figlio
ecco la tua madre”. Giunse il grande momento di uno dei due ladroni. Quel
condannato “Re dei giudei” era capace
di fare di un uomo un suo fratello, nel
vincolo di unità di una stessa madre. La parola madre colpì uno dei due
ladroni e produsse in lui la
confidenza: 4“Gesù, ricordati di me quando entrerai nel
tuo regno”. 5“In verità ti dico, oggi sarai con me in
paradiso”: parole stupende. Quel crocifisso era un conquistatore. I soldati
che giocavano a dadi la veste di Gesù, rimasero sorpresi. Quel ladro non urlava
più; era trasformato da un'azione misteriosa.
Silenzio, nel buio che cresceva di densità. Un grido di Gesù: 6“Dio
mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. E' l'inizio di un salmo, quello
che descrive le sofferenze del Messia. Non era un interrogativo disperato, ma la
rivelazione del silenzio del Padre. Il Padre taceva. Quel silenzio stritolava il
cuore di Gesù. Le più grandi sofferenze si sostengono facilmente quando si
sente nel cuore la dolce azione amorosa di Dio, ma quando questa non c'è,
quando tutto è aridità, allora si raggiungono i vertici del soffrire.
I sommi sacerdoti si accesero di tetra speranza. Le parole Eli, Eli,
vennero scambiate per Elia. Parve finalmente la disperazione. 7“Ho
sete”, subito,
con un atto di dubbia pietà, un soldato gli pose sul labbro una spugna inzuppata d'aceto.
La capitolazione attesa non venne: 8“Padre,
nelle tue mani consegno il mio spirito”. Poi: 9“Tutto
è compiuto!”. E chinato il capo spirò.
L'assurdo e paradossale processo, dove il condannato con la sua
disperazione e le sue maledizioni avrebbe dovuto dare la prova della sua
colpevolezza, era finito. Il giudizio finale fu emesso dal centurione: 10“Veramente
quest'uomo era giusto”.
Un terremoto scosse Gerusalemme.
La folla già urlante odio, urlò di spavento, fuggendo
terrorizzata.
Il Cristo aveva vinto. L'amore aveva vinto l'odio. Satana si sentì
frantumato, col capo schiacciato. Il segno della croce, cioè i patimenti di
Cristo, lo avrebbero vinto nei secoli. Non gli restava che attaccare la Chiesa,
affinché non seguisse Cristo. Ma c'era Maria, la Madre della Chiesa. Solo
abbattendo lei avrebbe potuto spezzare il vincolo che Gesù aveva stabilito
con gli uomini. Abbattendo lei gli uomini avrebbero avuto il veleno di una
nuova Eva, mille e mille volte peggiore della prima. Ma Maria non cadde.
1(Lc
23,34); 2(Gv 19,26); 3(Gv 19,27); 4(Lc 23,42); 5(Lc 23,43); 6(Mt 27,46); 7(Gv
19,28); 8(Lc 23,46); 9(Gv 19,30); 10(Lc 23,46)
Preghiera
Signore
Gesù, la tua morte ha segnato un vuoto abissale sulla terra, ma questo vuoto
l'hai voluto riempire, prima che si producesse, con il dono dell'Eucaristia, e anche
con il dono della Madre. La tua morte non ha sancito l'assenza di te sulla
terra, poiché tu rimani in mezzo a noi sugli altari. Consegnaci ancora una
volta a Maria affinché,
per il suo esempio e la forza della sua
intercessione, possiamo vivere sempre orientati all'Eucaristia, nel vivo
desiderio di riceverti nel cuore.
Fac me vere tecum
flere,
Crucifixo condolore,
donec ego vixero.
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