XIII Stazione: Gesù è deposto dalla croce

V/. Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi
R/. Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum

La Parola  (Gv 19,33-39): Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto. Dopo questi fatti, Giuseppe d'Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù”. 

 

 

 

 

Meditazione

 

Stavano per spezzare le ossa dei condannati affinché, pendenti senza alcuna resistenza, morissero per rapida asfissia. Gesù venne risparmiato da questo. L'attestato di certezza della sopraggiunta morte fu un colpo di lancia che trapassò il costato di Gesù dal basso verso l'alto.

Un colpo di lancia: l'onore delle armi dato da un soldato. Dal costato uscì subito sangue e acqua; il cuore donava l'ultima stilla di sangue, insieme ad un rivolo del liquido trasparente del pericardio.

Sangue e acqua. I segni della salvezza. Non solo acqua, ma anche sangue. L'acqua, segno del Battesimo, il sangue segno dell'Eucaristia. 

Due uomini, Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo, senza esitazioni andarono da Pilato affinché fosse loro concesso il corpo di Gesù per la sepoltura, altrimenti sarebbe stato buttato in una fossa, o lasciato agli animali. Pilato lo concesse.

I due, a cui va unito Giovanni, staccarono il corpo di Gesù dalla croce. Un'operazione non facile.

A Maria poi il diritto di accoglierlo sulle ginocchia, prima che fosse steso a terra su di un lino.

Finito il soffrire del Figlio, continuava quello della Madre.

Maria ce l'aveva donato, Gesù; ed ecco come glielo abbiamo restituito. Esanime, dissanguato, tumefatto, pieno dei segni della flagellazione, con ferite da brivido alle mani e ai piedi, col costato squarciato, coronato di spine.

Chi tolse a Gesù la corona di spine? Il cuore ci dice che gliela tolse con ogni delicatezza la Madre. Era suo diritto farlo. La Veronica aveva asciugato il volto a Gesù, Maria gli tolse la corona di spine.

Una certezza sosteneva Maria: Gesù risorgerà.

Tutta la sua forza stava nel credere quanto disse Gesù: 1Ma il terzo giorno risorgerà”. Era il primo giorno, il pomeriggio del primo giorno. Un tardo pomeriggio senza sole, oscurato da una coltre di nubi basse e buie, come pronte a scatenare un nuovo diluvio distruttore sulla terra, ma che non ci sarà, poiché il Figlio gridò al Padre misericordia per gli uomini. Lo sconvolgimento di tutto era fermo perché il sangue dell'Agnello si era versato salvifico sulla terra, e inesausto scenderà, non sulla terra, ma nei cuori, riconsacrandoli a Dio, a tempio di Dio.

2I quattro venti apocalittici rimasero fermi, non devastarono la terra, perché sulla terra era stata fondata da Cristo la Chiesa la cui forza è  il sangue dell'Agnello. La Chiesa, marcata dal segno della croce, intensamente ravviva il ricordo della passione del Signore in ogni celebrazione Eucaristica, nel dono costante di se stessa a colui che non ha riservato per sé niente.         

 

1(Mt 18,23); 2(Ap 7,1)

 

Preghiera

 

Signore Gesù, deposto dalla croce, Maria ti ha accolto sulle sue ginocchia e tra le sue braccia. Nessuna ombra di rancore verso di noi, solo amore di madre per noi. Tu Signore, ci hai dato lo Spirito Santo quale sigillo di unione tra te e noi, ma ci hai dato anche un altro sigillo, ed è il dono di Maria, tua e nostra Madre. Noi Signore sempre ci adopereremo per farla conoscere, poiché senza di lei non è possibile ad alcuno giungere ad un'intensa unione con te.

 

 

Vidit suum dulcem Natum
morientem, desolatum,
cum emisit spiritum.

indietro