III
Stazione: Gesù cade la prima volta
V/. Adoramus te,
Christe, et benedicimus tibi
R/. Quia per sanctam crucem tuam redemisti
mundum
La Parola (Ps 37): “Le
tue frecce mi hanno trafitto, su di me è scesa la tua mano. Sono curvo e
accasciato. Sono torturati i miei fianchi, in me non c'è nulla di sano.
Afflitto e sfinito all'estremo, palpita il mio cuore, la forza mi abbandona, si
spegne la luce dei miei occhi. Amici e compagni si scostano dalle mie piaghe.
Io, come un sordo, non ascolto e come un muto non apro la bocca; sono come uomo
che non sente e non risponde. Io sto per cadere. I miei nemici sono vivi e
forti, troppi mi odiano senza motivo, mi pagano il bene col male, mi accusano
perché cerco il bene. Non abbandonarmi, Padre, da me non stare lontano”.
Meditazione
Gesù cadde
una prima volta. Colui che aveva fatto camminare gli zoppi, gli
storpi, cadde a terra. “I suoi prodigi da dove venivano allora, visto che Dio
l'ha abbandonato?”, divenne l'interrogativo fulmineo di tanti che li avevano visti. Da
Satana
dicevano i capi. Dunque avevano ragione loro. L'odio verso Gesù diventò un demente
esorcismo, la sua morte un rito liberatorio. Ma Satana è rabbia, mentre in quel
condannato non c'era rabbia, non c'era maledizione: non nelle parole, non nello
sguardo.
Gesù cadde
a terra tra le urla trionfanti della folla. I vincitori calpestano la terra,
non cadono a terra. Chi cade a terra vinto, come sua ultima risorsa ha l'astio
e la maledizione, ma Gesù aveva come risorsa l'amore, e perciò, al di là delle
apparenze di uno sconfitto, stava vincendo la battaglia tra l'amore e l'odio.
Questo volevano vedere in Gesù: l'odio. Tutto nelle esecuzioni era rivolto a portare il
condannato alla rabbia, all'odio più cupo e disperato, ma l'odio non lo si vide
in quel volto sudato, imbrattato di sangue e di polvere. La folla fu presa dalla
rabbia di non vedere in Gesù l'odio, e moltiplicò le sue offese atroci, per
averne una risposta di odio: voleva avere la prova certa che Gesù era solo un
uomo, e un uomo impostore.
La terra ricevette il contatto del volto di Colui nel
quale le è tolta l'antica maledizione. La terra ricevette gocce di sangue che non
gridarono vendetta, ma misericordia dal
Padre.
Gesù cadde
a terra, ma stava conquistando la terra. Satana vedeva in Gesù l'obbedienza al
Padre, l'amore salvifico per tutti gli uomini, e ne era furente e si propose di sconfiggere l'opera del Cristo. Nessuno lo avrebbe
seguito lungo quella strada. Il chicco di grano si sarebbe consumato a terra,
ma senza dare frutto. Gli uomini non l'avrebbero seguito. Avrebbero continuato
a seguire lui, l'Odio. Tutto sembrava che il futuro riservasse il vuoto attorno
a Gesù. Tanti, infatti, l'avevano seguito in luoghi deserti per avere
guarigione, e poi lo avevano lasciato, e in quel momento si erano uniti alla
folla urlante contro di lui. I discepoli erano fuggiti; uno lo aveva tradito
per trenta denari, un niente addirittura, una cifra capace solo dell'acquisto di un
misero e accidentato fazzoletto di terra.
Gesù, col
suo sguardo che abbraccia i secoli, vide che tanti e tanti nel futuro lo
avrebbero rifiutato, combattuto, diventando un tutt'uno con i tanti che
lievitavano l'odio contro di lui, ma vide anche una moltitudine immensa che lo
avrebbero seguito; e tanti e tanti lo avrebbero seguito fin dentro il territorio
della croce.
Gesù
cadde a terra sotto il peso della croce e di un immenso dolore morale: quello di vedere che il suo sacrificio non sarebbe valso a salvare
tutti gli uomini, perché tantissimi lo avrebbero rifiutato. E se non bastasse,
gravava su di lui il tremendo dolore spirituale del silenzio del Padre
che non mandava più nessuna stilla di rugiada sul Figlio.
Preghiera
Signore
Gesù, quando sotto il peso delle circostanze tutti ci dichiarano vinti,
dacci la forza di riprenderci, di non smarrirci, anche se
sappiamo che ci aspettano cose ancora più dolorose. Dacci forza affinché il nostro cuore non venga
meno, ma anzi aumenti la sua fiducia in te. Il tuo Spirito ci animi a
procedere, ad essere lucerne accese che mantengono visibile la tua via della
salvezza.
O quam tristis et afflicta
fuit illa benedica
mater Unigeniti!
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