4 MISTERO GAUDIOSO: La presentazione di Gesù al tempio

 

La Parola (Lc 2,22.28-30): Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore (...). (Simeone)  lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:<Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servovada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza>".

 

 

Maria e Giuseppe non pensarono di essere esenti dalla Legge per il fatto di essere portatori del mistero di Dio, ma andarono al tempio per il rito di purificazione, secondo la Legge di Mosè. Questo Dio voleva, e il Cristo questo avrebbe fatto prima di iniziare il suo insegnamento che doveva far fiorire di vita nuova Israele e il mondo intero. I dottori, gli scribi, i sacerdoti, non ebbero occhi per vedere il quid regale che irradiavano i volti di Maria e di Giuseppe. I loro occhi e le loro orecchie erano per i ricchi, i potenti, i sapientoni. Eppure i due erano al centro del disegno di Dio, e avevano tra le braccia un vivente Tempio nel quale abitava la pienezza della divinità; un nuovo, unico, irripetibile Tempio per il quale gli uomini avrebbero avuto accesso al Padre, in un culto in spirito e verità. Un Tempio vivente che era anche la Pietra angolare data dal Padre ai costruttori delle società per edificare, uniti nell'unità della Chiesa, un mondo nuovo.

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