Commento
L’orante del salmo è da identificare con un uomo oggetto di continue ostilità, non da parte di nemici in azione di guerra, ma di uomini, che in tempo di relativa pace, esercitano su di lui un pressing fatto di diffamazioni, di trappole, di ostilità verbali, di minacce oscure e terrorizzanti, di azioni tumultuose aizzate contro di lui. I suoi nemici vogliono fiaccarlo moralmente portandolo all’esasperazione, affinché compia un passo falso che lo conduca alla rovina davanti ad un tribunale. Ma l’orante, impotente a difendersi, sa che Dio lo difende: “Ma Dio li colpisce con le sue frecce, all’improvviso sono feriti, la loro stessa lingua li manderà in rovina”. Il salmo presenza l’abiezione dei congiurati contro di lui: “Affilano la loro lingua come spada (…). Tramano delitti, attuano le trame che hanno ordito”. La loro abiezione è talmente profonda e sozza che il salmista afferma che l’uomo è capace di diventare un abisso d’iniquità: “l'intimo del suo cuore: un abisso !”. La fine degli empi sarà segnata dal rinnovamento di vita da parte di quelli che ora sono influenzati dalla loro azione. Quando avverrà la loro rovina, per mezzo delle loro stesse parole, saranno riconosciuti mentitori, “ognuno sarà preso da timore, annuncerà le opere di Dio e saprà discernere il suo agire”. Il salmo termine considerando, con slancio di fede, come il giusto gioisce nel Signore; e come “i retti di cuore” traggono la loro gloria da Dio. |