Salmo 35 (36)  La malizia del malvagio e la bontà di Dio

 

Al maestro del coro. Di Davide, servo del Signore

 

Oracolo del peccato nel cuore del malvagio:

non c'è paura di Dio davanti ai suoi occhi;

 

perché egli s'illude con se stesso, davanti ai suoi occhi,

nel non trovare la sua colpa e odiarla.

 

Le sue parole sono cattiveria e inganno,

rifiuta di capire, di compiere il bene.

 

Trama cattiveria nel suo letto,

si ostina su vie non buone,

non respinge il male.

 

Signore, il tuo amore è nel cielo,

la tua fedeltà fino alle nubi,

 

la tua giustizia è come le più alte montagne,

il tuo giudizio come l'abisso profondo:

uomini e bestie tu salvi, Signore.

 

Quanto è prezioso il tuo amore, o Dio!

Si rifugiano gli uomini all'ombra delle tue ali,

 

si saziano dell'abbondanza della tua casa:

tu li disseti al torrente delle tue delizie.

 

È in te la sorgente della vita,

alla tua luce vediamo la luce.

 

Riversa il tuo amore su chi ti riconosce,

la tua giustizia sui retti di cuore.

 

Non mi raggiunga il piede dei superbi

e non mi scacci la mano dei malvagi.

 

sono caduti i malfattori:

abbattuti, non possono rialzarsi.

 

Commento

 

L’esordio del salmo presenta il buio del cuore dell’empio. Poche parole, ma bastanti e soprattutto capaci di attivare un profonda riflessione, per un discernimento degli uomini.

Il salmo presenta come di fronte all’empio il giusto può resistere solo se si rifugia in Dio, che è fedele e la cui giustizia, cioè la base del suo giudizio sull’uomo non è bassa come quella degli uomini, ma perfetta. Egli guarda il cuore dell’uomo che ha creato libero, ma anche orientato a lui, guarda ai benefici che ha dato all'uomo, alle grazie che gli ha concesso. Il suo giudizio è “come l'abisso profondo (il mare)" poiché Dio coglie le profondità del cuore.

Il salmo è centrato sulla grazia.

Essa viene presentata dal salmo come azione che protegge l’uomo, come fa un uccello con i suoi nati; ed è un proteggere che dà “ombra”, cioè pace e refrigerio.

La grazia è l’abbondanza di bene che l'uomo trova nella casa di Dio. La casa di Dio nel Vecchio Testamento è il tempio dove veniva diffusa la Parola e dove si compivano i sacrifici. Per noi è la chiesa dove l’abbondanza è il Cristo, che annuncia per mezzo della Chiesa la sua Parola, e dove è presente realmente sotto le specie del pane e del vino. Cristo, salvezza ed elevazione a Dio dell’uomo, è la grande abbondanza di Dio.

La grazia è ancora espressa come un torrente di delizie; un torrente di acqua che scaturisce dalla sorgente di vita, che è Dio. L’immagine del torrente ci porta al fluire della grazia dello Spirito Santo (Cf. Ap 22,1).

Alla tua luce vediamo la luce” dice il salmo, paragonando la grazia alla luce. Per mezzo della grazia (luce) si coglie la luce, cioè la Parola che dona la conoscenza di Dio.

Riversa il tuo amore su chi ti riconosce”; si riconosce Dio mediante la “luce che fa vedere la luce”. Chi riconosce Dio come Dio misericordioso e provvido il suo amore riceve l'onda del suo amore. Ma non solo riceve il suo amore, ma Dio lo fa capace di amarlo, cioè di corrispondere all'Amore con amore. Non si ama ciò che non si conosce, ma la conoscenza si eleverà ancora per l’esperienza dell’Amore, producendo sempre maggiore intensità di corrispondenza d’amore.

Il salmo termina con l‘invocazione del giusto ad essere difeso dagli empi. E, infine, usando il tempo presente, esprime la certezza che questo avverrà: “Sono caduti i malfattori, abbattuti, non possono rialzarsi”.