Commento
Il salmo inizia con un’invocazione di difesa: "Signore,
accusa chi mi accusa, combatti chi mi combatte". La reazione a tanto dolore è forte e viene omessa dalla recitazione in Cristo perché presenta lati di risentimento, di astio, verso gli avversari, estranei al comando e all’esempio di Cristo. Ma l’innocente perseguitato ha ferma fiducia di essere esaudito dal Signore: “Ma l'anima mia esulterà nel Signore e gioirà per la sua salvezza". L’innocente perseguitato ricorda i momenti terribili della comparizione in tribunale: “Sorgevano testimoni violenti, mi interrogavano su ciò che ignoravo”. Un vero tradimento, perché di quei “testimoni violenti” egli ne aveva condiviso i momenti difficili: “Io quand’erano malati, vestivo di sacco, mi affliggevo col digiuno”. Ma, ecco, che oltre ad essere stato accusato in tribunale si trova prigioniero di fronte ai loro insulti e scherni: “Mi dilaniano di continuo,mi mettono alla prova, mi coprono di scherni". Ma l’innocente non è solo, ha chi è con lui e soffre con lui, cosicché dice: “Esulti e gioisca chi ama il mio diritto”.
Nel
superamento della prova egli loderà Dio per la sua giustizia, poiché egli
non abbandona mai l’umile che ricorre a lui: “La
mia lingua mediterà la tua giustizia, |