|
Al maestro del coro. Di
Davide |
|
Lo stolto
pensa: “Dio non c'è”.
Sono corrotti, fanno cose abominevoli:
non c'è chi agisca bene.
Il Signore dal cielo si china sui figli dell'uomo
per vedere se c'è un uomo saggio,
uno che cerchi Dio.
Sono tutti traviati, tutti corrotti;
non c'è chi agisca bene, neppure uno.
Non impareranno dunque tutti i malfattori,
che divorano il mio popolo come il pane
e non invocano il Signore?
Ecco, hanno tremato di spavento,
perché Dio è con la stirpe del giusto.
Voi volete umiliare le speranze del povero,
ma il Signore è il suo rifugio.
Chi manderà da Sion la salvezza d'Israele?
Quando il Signore ristabilirà la sorte del suo popolo,
esulterà Giacobbe e gioirà Israele.
|
|
Commento
La situazione
nella quale vive l’orante è drammatica. Egli è nello sgomento. Attorno a sé vede
violenza, cose abominevoli, stoltezza. Anche se non lo dicono egli indovina il
pensiero dello stolto: “Dio non c’è”. Misura l’acido di quel pensiero che nasce
da corruzione e dall’abuso della pazienza di Dio, che sembra essere assente. Il
popolo del salmista, Israele, ma per noi la nostra patria, l’Europa, in generale
ogni nazione dove la Chiesa si trova, è ingannato, condotto alla rovina. Ma la
paura, il salmista la rigetta sugli empi: essi tremeranno di spavento davanti a
Dio perché non pregano. Dio non abbandona il giusto, la Chiesa che costituisce
la stirpe del giusto, che è Cristo. Gli empi vogliono snervare la fede
dell’orante, mettere una pietra tombale sulla sua anima con il cumulo dei loro
errori, ma il Signore lo mantiene libero e vivo poiché è il suo rifugio.
L’orante, in Cristo, invoca ardentemente che giunga da Sion, cioè dal cielo, di
cui Sion è una figura (Cf. Eb 12,22), la salvezza, essendo però nel raggio
dell’Eucaristia, presenza reale di Cristo sotto le specie del pane e del vino.
Il tempio di Gerusalemme aveva nel “santo dei santi” l’arca dell’alleanza sulla
quale era presente la gloria di Jahwéh; ora quella presenza è cessata e si ha la
presenza Eucaristica, per la quale ogni chiesa in tutto il mondo risulta un
monte Sion.
Il salmista ha fede che Dio ricondurrà il suo popolo, tutti i popoli,
all’apertura alla Chiesa. Allora vi sarà grande gioia. Esulterà Giacobbe, vale a
dire la nazione ebraica che verrà a far parte della Chiesa (Cf. Rm 11,26), e
sarà grande gioia per tutto l’Israele di Dio, che è la Chiesa (Cf. Gal 6,16).
|