Australopiteco
(Australopithecus)
africanus (1924.36.47)
L'aggettivo "Africanus" deriva dalla tesi che
l'origine dell'uomo sia l'Africa. Il primo fossile di Africanus è il cosiddetto
"Baby Taung" ritrovato da Raymond Dart nel 1924 nel luogo del leone:
Taung. Altri fossili sono stati ritrovati
dentro anfratti del Transval: caverna Sterkfontein, Awartkrans, Taung, ecc.. La datazione dei fossili è difficile poiché la
stratigrafia originale è stata sovvertita completamente. Gli Africanus non
vivevano nelle grotte, ma vi sono stati portati, dopo essere stati uccisi, da
predatori per poterli mangiare lontano da concorrenze. I predatori potevano
essere leopardi, jene, ecc.. Gli Africanus vivevano in savane con
alberi dove si rifugiavano per la difesa o la raccolta di cibo. La datazione porta l'Africanus da 3,4 a 3,6 milioni di anni fa.
La forma cranica di Africanus differisce da quella di
Afarensis; è infatti di fattezze più arrotondate. Ha tuttavia il prognatismo
delle scimmie, ma meno accentuato. Possiede, rispetto agli scimpanzé, un
maggior sviluppo dei lobi frontali e parietali. Possiede grossi denti molari e
premolari adatti alla masticazione di frutti coriacei e di radici. La capacità
cranica oscilla da 420 a 500 cc. La mano mostra palmo e dita più corte rispetto
agli scimpanzé. Il palmo è anche più corto che nell'uomo. Le dita sono
incurvate come nell'Afarensis. E' la mano che è propria degli australopiteci.
Scarsa presa di forza, e sufficiente presa di precisione. Andatura bipede non
obbligatoria. Secondo lo studio di Lee Berger (Paleoantropologo alla
Johannesburg's University di Witwatersrandi) l'andatura bipede di Africanus era
più imperfetta di quella di Afarensis, ma tale conclusione non è universalmente
accettata. La gabbia toracica, come in tutti gli australopiteci, è a cono invertito. E' stato ritrovato a Sterkontein un reperto
di piede di australopithecus - si pensa appartenente ad Africanus - dove
compaiono caratteristiche umane nella parte posteriore mentre sono scimmiesche
quelle della parte anteriore: dita lunghe, prensili con alluce in avanti, ma non
perfettamente allineato con l'asse del piede. Il reperto, studiato da Ronald
Clarke, 1994, è il STW 573.
Un maschio poteva avere 40 kg. di peso e 1,5 m. di altezza.
Una femmina, 30 kg. di peso e 1,2 m. di altezza.
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